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4 Marzo 2024

Morte di Diana Pifferi, si allarga l'indagine sulle psicologhe del carcere

Alessia Pifferi è capace di intendere e volere, il test eseguito in carcere "non è attendibile”, indagate altre due psicologhe

Dopo le due psicologhe del carcere indagate e il legale della donna, Alessia Pontenani (per falso e favoreggiamento), si allarga il filone d’inchiesta e sotto la lente d’ingrandimento finiscono anche altre due professioniste.

Secondo il pm Francesco De Tommasi, avrebbero messo mano ai test somministrati all'imputata e alla successiva relazione con la quale le veniva diagnosticato un grave deficit cognitivo. Alessia Pifferi è a processo per l'omicidio volontario pluriaggravato della figlia Diana di 18 mesi. La donna ha lasciato da sola la bimba per sei giorni nel 2022. La piccola è così morta di stenti.

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Una delle due psicologhe indagate avrebbe firmato il documento finale insieme alla collega pur non essendo presente alla somministrazione dei test. Un’altra, quindi una terza, avrebbe partecipato all'incontro senza firmare. E ancora ci sarebbe una quarta professionista, che avrebbe invece revisionato il documento finale, apportando modifiche e correzioni.

Ma la Corte d’Assise ha incaricato lo psichiatra Elvezio Pirfo. Secondo la sua perizia la donna è capace di intendere e volere. E quindi il test psicodiagnostico eseguito in carcere "non è attendibile". 

 

 

 

@Redazione Sintony News