Il morbido lusso del cashmere si cela dietro una realtà di sofferenza animale, come rivelato in un nuovo video di PETA Asia. Girato negli allevamenti di cashmere in Cina e Mongolia, principali produttori globali del tessuto, il video mostra una pratica crudele e dolorosa: lavoratori che bloccano capre terrorizzate e strappano il loro pelo utilizzando pettini di metallo dai denti acuminati.
Le immagini documentano il trauma subito dalle capre, ferite e sanguinanti durante il processo di rimozione del pelo, senza alcuna forma di antidolorifico o cura veterinaria.
In un tentativo insufficiente di alleviare la sofferenza, un lavoratore versa del vino di riso sulla zampa ferita di una capra.
La crudeltà dell'industria del cashmere non si ferma qui. In Cina, le capre considerate non più redditizie vengono macellate brutalmente dopo essere state colpite con martelli sulla testa dai lavoratori.
In Mongolia, gli animali sono trascinati al mattatoio per una zampa prima di essere sgozzati di fronte ad altre capre, alcune delle quali rimangono ancora vive per minuti di agonia.
Il video ha già portato a un cambiamento significativo, con H&M, il secondo principale rivenditore di abbigliamento al mondo, che ha vietato il cashmere "convenzionale" a seguito dell'indagine di PETA Asia. Anche ASOS, una catena di abbigliamento online, ha rimosso tutto il rimanente stock di cashmere dal proprio sito dopo aver esaminato i risultati dell'indagine.
Il cashmere, oltre alla sua connessione con la sofferenza animale, ha un impatto ambientale significativo.
Le capre consumano le radici delle piante, impedendo la ricrescita e trasformando i pascoli in deserti.
PETA incoraggia i consumatori a fare scelte consapevoli, optando per alternative cruelty-free e sostenibili.
Materiali come bambù, Tencel, canapa, modal, viscosa, cotone biologico e cashmere di soia offrono opzioni calorose e alla moda senza contribuire alla sofferenza degli animali.
La responsabilità ora ricade sui consumatori di moda, poiché le loro decisioni di acquisto possono fare la differenza nel porre fine a questa forma di crudeltà e spingere l'industria verso pratiche più etiche
@Redazione Sintony News