Il 6 dicembre scorso il Comitato per il Patrimonio immateriale dell'Unesco ha proclamato la pratica del canto lirico italiano a elemento del Patrimonio immateriale dell’Umanità. La proclamazione è avvenuta per acclamazione in occasione della riunione dei paesi membri del Comitato in Botswana. L'Unesco ha annunciato l'inserimento di quest'arte nei suoi elenchi sul proprio sito web.
Il riconoscimento è stato ottenuto grazie al determinante contributo di Assolirica, l'associazione che rappresenta i cantanti lirici italiani. Un traguardo importantissimo conseguito dopo un lungo percorso avviato nel 2011.
In quell'anno, i cantanti lirici solisti si costituirono in un'associazione denominata Cantori Professionisti d'Italia col fine di riunire la categoria e permettere un confronto professionale su un ampio ventaglio di problematiche, a partire dalla difesa e la diffusione del valore della musica e più specificatamente del teatro d'opera quale eccellenza e patrimonio della cultura della Repubblica Italiana.
Grazie all'associazione Assolirica, nata da una costola dei Cantori Professionisti d'Italia ma includente questa volta non solo i cantanti lirici solisti ma anche tutte le professionalità della lirica, nel 2019 questo impulso si trasformò in un procedimento organizzato.
La candidatura del canto lirico italiano è stata presentata nel 2022 e ha ricevuto il parere favorevole della Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco. L'esame da parte del Comitato per il Patrimonio immateriale dell'Unesco è avvenuto nel corso della 18esima sessione, tenutasi a Gaborone, in Botswana, dal 3 al 7 dicembre 2023.
Il canto lirico italiano è stato riconosciuto dall'Unesco come "un'espressione artistica complessa che richiede abilità, tecnica e disciplina. È un'arte che unisce musica, canto, teatro e danza. È una forma di espressione culturale che ha contribuito a plasmare l'identità italiana e che continua a ispirare e affascinare il pubblico di tutto il mondo".
Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha commentato il riconoscimento con queste parole: "Dopo un lungo e articolato lavoro, una grande eccellenza della nostra nazione ottiene un altro riconoscimento dall'Unesco entrando a far parte del patrimonio immateriale. Si tratta di una consacrazione ufficiale di quello che già sapevamo: il Canto lirico è un'eccellenza mondiale, tra quelle che meglio ci rappresentano in tutto il pianeta. È una proiezione dell'immaginario italiano per il quale stiamo lavorando su più fronti. Ringrazio il sottosegretario Gianmarco Mazzi per l'impegno che ha profuso nel concludere positivamente la candidatura. Questa bella notizia si associa alla firma dell'ipotesi dello schema di rinnovo del contratto delle Fondazioni lirico sinfoniche, che da 20 anni non veniva rinnovato".
Il riconoscimento del canto lirico italiano come patrimonio immateriale dell'umanità è un importante traguardo per l'Italia. È un riconoscimento del valore di questa arte, che è una delle espressioni più autentiche e originali della cultura italiana. È anche un'opportunità per diffondere e promuovere il canto lirico in tutto il mondo.
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