È morta Indi Gregory, la neonata inglese di 8 mesi affetta da una malattia rara e degenerativa, che era al centro di una battaglia legale tra Regno Unito e Italia.
La piccola è morta all’1.45 inglesi, nell’hospice in cui era stata trasferita, dopo che le è stato tolto il supporto delle macchine da cui dipendeva, nonostante la lunga battaglia legale intrapresa dai genitori, che hanno fatto di tutto per far conoscere la sua storia. Il governo italiano il 6 novembre aveva convocato un Consiglio dei Ministri d’urgenza per concedere alla neonata la cittadinanza italiana in modo da agevolare il suo trasferimento all’ospedale Bambin Gesù di Roma, dove sarebbe stata assistita e avrebbe proseguito con il supporto del respiratore. Sulla base della Convenzione dell’Aia – accordo internazionale sulla tutela dei minori – si era richiesto di passare il caso a un giudice italiano, domanda respinta dalla corte inglese. Era quindi stata disposta la procedura per il distacco dalle macchine. Ora la rabbia e il dolore dei genitori, da cui arriva la notizia, che si scagliano contro il governo e le autorità sanitarie inglesi. I due hanno commentato dicendo: "Io e mia moglie Clare siamo arrabbiati, distrutti e pieni di vergogna. Il servizio sanitario nazionale e i tribunali non solo le hanno negato la possibilità di vivere, ma le hanno anche negato la dignità di morire nella sua casa. Sono riusciti a prendersi il corpo e la dignità di Indi, ma non potranno mai prendersi la sua anima […] noi ci siamo assicurati che fosse ricordata per sempre. Sapevo che era speciale dal giorno in cui è nata” ha detto il padre Dean. La madre Clare, che l'ha tenuta tra le sue braccia fino all'ultimo respiro della piccola, non ha rilasciato commenti.
Gli esponenti del governo italiano si sono detti molto dispiaciuti e affermano di aver fatto il massimo per salvare la bambina, affetta però da un disturbo neuro-metabolico che ne avrebbe compromesso la qualità della vita per sempre. Meloni sui social: "Abbiamo fatto tutto ciò che potevamo, tutto il possibile. Purtroppo non è stato sufficiente. Buon viaggio, piccola Indi" ha scritto la presidente del Consiglio. Ma secondo i medici dell’ospedale di Nottingham, cercare di tenerla in vita sarebbe stato solo un accanimento terapeutico inutile e doloroso. Il nostro Paese è legato a questo caso anche perché nel 2013 la stessa malattia da cui era affetta la piccola sarebbe stata scoperta proprio dall’Università di Bari Aldo Moro.
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