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28 Settembre 2023

Dati Istat: sempre più coppie senza figli

Secondo un'indagine Istat, risulta un incremento delle coppie senza figli: ecco il report

Secondo le nuove stime provenienti dall'indagine Istat sul futuro demografico italiano, aggiornate al 2022 si registra che la popolazione residente risulta in decrescita: da 59 milioni al 1° gennaio 2022 a 58,1 milioni nel 2030, a 54,4 milioni nel 2050 fino a 45,8 milioni nel 2080. .

Tale progressivo spopolamento, infatti colpisce tutto il territorio, senza tralasciare le differenze tra Nord, Centro e Sud, che fanno sì che la questione raggiunga delle criticità soprattutto nella zona meridionale del Paese. Secondo lo scenario mediano, nel breve termine si stima nel Nord un lieve incremento pari al +0,3% annuo fino al 2030, al contrario nel Centro (-1,6%) e soprattutto nel Mezzogiorno (-5,5%).

Ma sono più felici le coppie CON o SENZA figli?

In crescita le famiglie ma con un numero medio di componenti sempre più piccolo. Il dato che desta preoccupazione è la stima sull'incremento delle coppie senza figli: si prospetta per il 2042 che solo una famiglia su quattro sarà composta da una coppia con figli, più di una su cinque non ne avrà.

Si può notare una diminuzione dei partner in coppia con figli (dal 27,5 a 22,6 per 100 persone che vivono in famiglia), un aumento delle persone in coppia senza figli (dal 17,7% al 19,4%), queste ultime soprattutto se anziane. L’aumento delle persone in coppia senza figli risulterà più comune tra le persone di 65 anni e più, per le quali si prevede un aumento di 1,7 milioni di persone (+28,5%).

Matrimonio senza figli: motivazioni e...curiosità!

In conclusione, il mediano delle previsioni mostra che, nel passaggio che condurrà la popolazione dagli attuali 59 milioni a circa 46 nel 2080, si stimano circa 21,5 milioni di nascite, 44,9 milioni di decessi (doppi rispetto alle nascite), 18,3 milioni di immigrazioni dall’estero contro 8,2 milioni di emigrazioni. Nello scenario più atteso, quindi, il volto della popolazione subisce dei profondi cambiamenti soprattutto per via dell'incapacità da parte del tasso di natalità di bilanciare quello relativo ai decessi.

Per quanto concerne i flussi migratori invece, l'Istat annota nel rapporto: "Nondimeno  essi si mostrano contraddistinti da incertezza profonda, essendo svariati i fattori che possono dare adito a scenari diversificati. Basti pensare alle crescenti spinte migratorie esercitate nei paesi di origine o alle potenzialità occupazionali offerte dalle prospettive del PNRR così come, d’altro canto, alle attuali incertezze dettate dal proseguimento della crisi bellica e di quella politico-economica, col possibile innescarsi di una nuova recessione economica sul piano internazionale".

Alessandro Paolo Porrà