La Sardegna del vino gode di ottima salute, i vini sono buoni, buonissimi, i Tre Bicchieri non mancano, così come non mancano i (tanti) vini arrivati in degustazione finale e bianchi e rossi da Due Bicchieri che molto spesso sono le grandi bottiglie del bere quotidiano. Record assoluto per le etichette che salgono sul gradino più alto del podio, ben 17, a fotografare la salubrità di una regione particolare, variegata e sfaccettata che può godere di vini che nascono a due passi dal mare, così come di bottiglie frutto di una viticoltura di montagna, con vigne dislocate oltre i 700 metri. Una diversità che si somma anche alle tante varietà tradizionali, cannonau in primis, uno dei vitigni più affascinanti del mediterraneo, capace (potenzialmente) di portare in tavola tra i vini più eleganti, complessi e contemporanei di questi ultimi anni.
Da Nord a Sud non c'è area non valorizzata a dovere, a partire dalla Gallura (subregione ideale per i bianchi, ma capace di offrire anche rossi strepitosi), passando per l'Algherese e - più a sud - l'Oristanese ed ancora per Barbagia e Ogliastra (all'interno delle quali troviamo anche dei micro-territori con le loro peculiarità come Mamoiada, Oliena, Orgosolo o Jerzu), fino ad arrivare alla provincia di Cagliari. Anche se non mancano le falsificazioni. Proprio per questo non ci stancheremo mai di ripetere che la Sardegna, per valorizzare le caratteristiche delle singole zone abbia bisogno di una vera e propria zonazione che sappia aggiornare con opportune modifiche le Denominazioni, ferme ai tempi della loro creazione e che vedono i principali e prestigiosi vitigni associati unicamente alle grandi e dispersive Doc regionali.
Ecco l’elenco dei vini premiati: Alghero Cabernet Marchese di Villamarina Ris. 2019 – Tenute Sella & Mosca; Cannonau di Sardegna Barrosu Franzisca Ris. 2020 – Giovanni Montisci; Cannonau di Sardegna Cl. Dule 2020 – Giuseppe Gabbas; Cannonau di Sardegna Le Anfore 2021 – Olianas; Cannonau di Sardegna Perda Rubia 2020 – Tenute Perda Rubia; Carignano del Sulcis Buio Buio Ris. 2020 – Cantina Mesa; Ghirada Fittiloghe 2020 – VikeVike; Mandrolisai Rosso Fradiles 2021 – Fradiles; Nasco di Cagliari Bessiu 2021 – Audarya; Sobi 2021 – Bentu Luna; Stellato Vermentino 2022 – Pala; Su’ Nico Bovale 2021 – Su’Entu; Turriga 2019 – Argiolas; Vermentino di Gallura Sup. Kramori 2022 – Saraja; Vermentino di Gallura Superiore Maìa 2021 – Siddùra; Vermentino di Gallura Sup. Sciala 2022 – Surrau; Vermentino di Gallura Sup. Sienda 2022 – Mura.
È importante ribadire l’importanza di una revisione totale della Denominazione, ancora vincolata a un disciplinare obsoleto che vede l’intera regione annoverare il singolo vitigno (avviene anche per Vermentino, Monica e Moscato) a prescindere dal fatto che le uve arrivino da suoli sabbiosi, calcarei o granitici, siano di pianura o alta collina. A onor del vero esistono alcune sottozone, ma siamo ben lontani dall’avere delle Doc che esaltino a dovere un territorio, che siano frutto di ragionamenti e studi agronomici e viticoli. In tutto ciò non aiuta di certo il lavoro dei Consorzi, che ci sembrano più apparati burocratici che vere e proprie organizzazioni volte a difendere, valorizzare, promuovere le diverse denominazioni: tante regioni d’Italia hanno intrapreso la strada giusta, gli esempi da portare oltremare ci sono eccome.
Tornando ai vini, oltre ai Cannonau, si apprezzano sempre di più i Mandrolisai (questa sì che è una vera Doc legata al territorio) zona meravigliosa, ricca di vecchie vigne, coltivate ad alberello, ma soprattutto ricca di bravissimi vignaioli che vorremmo valorizzare sempre di più. Conferme arrivano poi da rossi frutto di bovale o carignano. Riguardo i bianchi, ai vertici c’è il Vermentino, sia quello prodotto in Gallura, sia quello di altre zone, specie del sud. Ultima, non ultima, una novità che arriva da Cagliari. Conquista i Tre Bicchieri il Bessiu, un Nasco secco di indubbio valore che sottolinea ancora una volta la ricchezza ampelografica dell’Isola.
Redazione sintony.it