I cinque figli di Silvio Berlusconi hanno accettato il testamento del padre con le ultime volontà che assegnano a Marina e Pier Silvio la maggioranza e il conseguente controllo dell’impero finanziario creato dal Cav. Dalla sua morte, il 12 giugno scorso, avvocati e consulenti hanno lavorato per chiarire molti aspetti e valori del grande patrimonio dal valore stimato di almeno cinque miliardi tra società quotate, grandi investimenti immobiliari, titoli, opere d'arte e liquidità. La firma dell'accettazione senza beneficio di inventario è avvenuta presso la 'storica’ Villa San Martino di Arcore.
Il testamento, composto da tre distinti scritti, assegna a Marina e Pier Silvio il 53% circa del patrimonio, con il controllo attraverso Fininvest sulle quote delle altre società. A Barbara, Eleonora e Luigi potranno contare su una disponibilità personale importante. Gli altri lasciti riguardano il fratello Paolo, che riceverà 100 milioni di euro, la compagna Marta Fascina, anche pe lei 100 milioni, e l'amico Marcello Dell'Utri, a cui andranno 30 milioni di euro. Escluse dal testamento le ex mogli, entrambe divorziate. Inoltre tutti e cinque i figli pagheranno secondo la ripartizione di tutto il patrimonio le somme destinate dai legati lasciati dal padre, pari a 230 milioni complessivi, per Paolo Berlusconi, Marta Fascina e Marcello Dell'Utri.
La scelta dell’accettazione piena senza beneficio di inventario, opzione che avrebbe allungato di molto i tempi dell'esecutività del testamento, dimostra la compattezza familiare dei Berlusconi.
Secondo confidenze raccolte da chi è a conoscenza del dossier, l'accordo tra i cinque fratelli Berlusconi prevede anche un patto parasociale che recepisce le intese raggiunte, tra le quali una clausola di 'lock-up', cioè un impegno per 5 anni a non vendere quote in virtù della quale nessuno dei fratelli modificherà le quote possedute nelle holding e conseguentemente in Fininvest.
Redazione sintony.it