Stanchi di ripulire le spiagge, stanchi delle lamentele dei residenti e delle recensioni negative sui siti specializzati, stanchi di vedere intere comitive che si attendano e bivaccano abusivamente occupando interi arenili, ombrelloni bloccati con enormi massi, il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci dà una stretta sull’uso selvaggio delle spiagge (nella foto in alto la spiaggia di Coacuaddus). Naturalmente a tutela dei residenti e dei turisti. E i divieti si fanno più stringenti: vietato "fare picnic o consumare pasti di qualsiasi natura", "montare tende o fare assembramenti di ombrelloni", usare le pietre come ancoraggi contro il vento.
Ma non c’è nessuna novità. Il sindaco, con l’ordinanza firmata ieri e pubblicata sull’albo pretorio, ha semplicemente ribadito le norme di comportamento civile in spiaggia. Tutti hanno diritto di godere del mare, ci teniamo a trovare una spiaggia libera e fruibile, e Locci ha semplicemente ricordato che è vietato abbandonare rifiuti, è vietato l'utilizzo di contenitori o sacchetti monouso non compostabili, il divieto di mangiare in spiaggia. La decisione è infatti legata al comportamento degli incivili, che magari, arrivando in spiaggia in comitiva, si accampano per tutta la giornata. L’indice è puntato sui pranzi luculliani, soprattutto nelle giornate festive (vedi Ferragosto), con assembramenti di persone sotto tende e ombrelloni con tanto di tavolini, sedie, stradio e materassini gonfiabili per la digestione pomeridiana. La sanzione prevista va da 25 a 500 euro, e potrebbe essere applicata anche chi consuma un panino, un gelato o un frutto in spiaggia.
"Abbiamo semplicemente ripescato le diciture dell'ordinanza balneare regionale – ha detto il Sindaco Ignazio Locci all'Ansa -. Il tema è legato al fatto che non vogliamo l'assalto alla spiaggia: è logico che si sta mangiando un panino o un'insalata non ci sono problemi, diversa questione sono le tavolate imbandite. E noi vogliamo disincentivare e prevenire questa pratica. Come anche - aggiunge - la cattiva abitudine di portare e utilizzare in spiaggia pietre per ancorare gli ombrelloni in caso di vento. E' una questione di pulizia e di sicurezza. A Cala Sapone - denuncia il sindaco - esiste ancora il muro della vecchia tonnara del '700 che ogni anno viene saccheggiato per usare le pietre per ancorare gli ombrelloni. Tutto questo deve finire".
Redazione sintony.it