Da Cala Goloritzè a Baunei a Lu Impostu e Cala Brandinchi a San Teodoro, da Cala Coticcio a Caprera, da La Pelosa a Stintino a Cala Zafferano e Tuerredda a Teulada, da Punta Molentis a Porto Sa Ruxi a Villasimius. Le spiagge sarde, troppo affollate, vere perle naturalistiche, sono da alcuni anni tutelate dall’assalto indiscriminato dei bagnanti e i comuni hanno deciso di preservarle limitandone l’accesso.
L’unico modo per preservare l’ecosistema era quello di istituire il numero chiuso, o meglio, l’accesso limitato e il ticket d'accesso, che sarà poi utilizzato per la stessa finalità: preservare l’ambiente. E poi accorgimenti per i comportamenti da adottare che passano dal divieto di abbandonare i rifiuti (che non dovrebbe essere un divieto, ma una responsabilità civica) a quello di fumare, per arrivare all'utilizzo delle stuoie da sistemare sotto i teli per tutelare l'arenile ed evitare il depauperamento della sabbia. Sono alcune delle disposizioni applicate per entrare in diverse spiagge della Sardegna. Dopo l’estate 2022 in cui alcune località hanno vissuto un sovraffollamento non gestibile alcune amministrazioni sono corse ai ripari e la decisione è stata ripresa anche per l’estate 2023.
Manco a dirlo, da tutte le spiagge è vietato portare via sabbia, conchiglie e ciottoli. In molti cercano di fare i furbi, ma vengono scoperti ai varchi degli imbarchi degli aeroporti e dei porti, reato epraltro punibile con una sanzione amministrativa tra i 1.549 e i 9.296 euro. In alcune spiagge è anche vietato utilizzare sacchetti, contenitori e stoviglie in plastica o in materiale non biodegradabile. Per i fumatori sono stati previsti spazi riservati e divieto di fumare nelle aree comuni. Un sistema equilibrato per tutelare l’ambiente, spesso, dai vandali che incuranti dell’ambiente, saccheggiano e violentano le coste della Sardegna.
Redazione sintony.it