Acque cristalline a Ostia. E La Repubblica titola: “Ostia come la Sardegna, acqua da 10 e lode: Mare cristallino, il più pulito di tutto il Lazio". Ilarità o indignazione? Scegliete voi. Quella che lo scorso anno era una novità – scrive Repubblica- sembra ormai diventare un dato consolidato. Su tutto il lido di Roma la qualità del mare è eccellente, la valutazione massima che dà l’Arpa Lazio alla luce delle analisi compiute e che viene evidenziata nel decreto con cui il presidente della Regione, Francesco Rocca, ha individuato e classificato le acque destinate alla balneazione e i punti di monitoraggio. Ma in molti dimenticano che l’anno scorso lo stesso quotidiano romano per lo stesso argomento titolò: “Ostia, ecco i Caraibi di Roma: mare pulito e stabilimenti pieni”. Nessuno si indignò per il paragone. Certo, da qui a dire che il mare di Ostia (foto sotto) è come quello della Sardegna ce ne passa. E fa sorridere.
Non perché i parametri dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente del Lazio non siano attendibili, ci mancherebbe, quando per il paragone che con arguzia e furbizia fa Repubblica. Metti Ostia con Cala Goloritzè, o con il Poetto? E i commenti sui social imperversano. Il titolo, chiaramente click bait, ha scatenato i leoni da tastiera che sono caduti nella trappolone del commento a tutti i costi.
Il titolo infatti è sostanzialmente corretto. Perché l’acqua del mare di Ostia è risultata dalle analisi dell’Arpa Lazio ben all’interno dei parametri imposti dal Ministero dell’Ambiente, esattamente come quelli sardi, o quelli pugliesi o romagnoli, o liguri o siciliani. Quindi si può dire che il mare laziale è uguale (secondo la legge) a quello sardo che ottiene identici risultati nelle analisi dell’Arpa Sardegna. Anzi, in certi casi può significare anche più pulito, perché, non dimentichiamocelo, che in alcuni litorali sardi (e in riviere rinomate) quei parametri sono ben al di sotto di quelli previsti dalla legge e (si, ribadiamolo e non facciamo finta di dimenticarlo) in certe spiagge sarde vige il divieto di balneazione per il superamento dei valori di batteri coliformi fecali.
Certo è che vedere una foto del lido di Ostia, con il colore del mare che ricorda più quello del caffelatte e metterla a fianco di una qualsiasi spiaggia sarda fa sorridere. E che forse però noi sardi siamo un po’ troppo permalosi e poco ironici. Un po’ come per la “giungla” di Piscinas descritta da Marco Mengoni. Ogni tanto facciamoci una risata. E’ molto meglio, godiamoci le nostre spiagge come per esempio (foto in alto) la meravigliosa spieggia di Maladroxia, a Sant'Antioco! A Ostia un mare così non ce l'hanno per davvero.
Redazione sintony.it