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29 Giugno 2023

Pesce scorpione, dal Mar Rosso fino alla Calabria. Ecco cosa fare in caso di puntura

Arriva il secondo avvistamento del pesce scorpione nelle acque calabresi, attenzione alla puntura estremamente velenosa. Tutto ciò che bisogna fare e sapere
Pesce scorpione avvistato in Calabria

La specie avvistata fa parte della varietà Pterois miles, originaria del Mar Rosso e nota per il suo potente veleno. Il primo esemplare era stato visto e poi catturato dai pescatori professionisti a una profondità di circa 24 metri. Mentre, il secondo, avvistato e fotografato da un subacqueo a 12 metri d’altezza, domenica 25 giugno nei pressi della località Marina di Gioiosa Ionica (Reggio Calabria).

L'Invasione del Pesce Scorpione nel Mediterraneo

Giunto nelle acque del Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, la causa è dovuta all’innalzamento delle temperature dei mari. Il primo avvistamento, risale al 2016, era stato segnalato nella Sicilia sud-orientale. Il pesce scorpione è considerato una delle specie più invasive al mondo, con il rischio di gravi ripercussioni sull’ecosistema. Presenta delle spine sottili, lunghe e velenose sulle pinne dorsale, anale e pelviche. Come atto di difesa, durante la caccia, inietta nella preda una potente tossina che ne causa la morte. Sull’uomo può provocare gravi danni e in rari casi anche la morte.

Il temibile pesce scorpione invade il mar Mediterraneo

Le punture del pesce scorpione sull’uomo creano dei forti e persistenti dolori, spesso associati alla nausea, vomito, febbre, convulsioni, difficoltà respiratoria e dissenteria. Nei casi più gravi, potrebbe succedere che la parte punta potrebbe andare in necrosi locale, perdendo la sensibilità anche per alcuni giorni.

Paura in Italia: è arrivato il velenoso pesce scorpione. Puntura mortale -  ilGiornale.it

COSA FARE IN CASO DI PUNTURA. La prima azione da compiere è quella di rimuovere le spine rimaste nella pelle, successivamente disinfettare la parte e immergerla una acqua molto calda. Questo è un passaggio molto importante, perché il calore distrugge la struttura proteica della tossina riducendo il dolore.

@Redazione Sintony News