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12 Aprile 2023

Il velenoso drago blu è tornato sulle coste spagnole

Il velenoso drago blu è stato avvistato lungo le coste orientali della Spagna e non accadeva dall’inizio del 1700. Si tratta di un mollusco marino velenoso e potenzialmente pericoloso anche per gli umani, letale solo in casi estremi

Molluschi di appena 3 centimetri, pericolosi per gli umani, letali in casi estremi. Sono loro i draghi blu che sono stati ritrovati sulle coste spagnole ( ad Alicante) a distanza di secoli. L’ultimo avvistamento precisamente risale al 1705, quando il naturalista tedesco Johann Philipp Breyne avvistò e descrisse per la prima volta questo animale nel mare di Ibiza nel 1705. 

Gli ultimi avvistamenti non sono recenti ma risalgono in realtà all'estate del 2021. La notizia è emersa recentemente grazie alla pubblicazione sulla rivista Mediterranean Marine Science. 

I draghi blu sono molto più facili da avvistare in acque tropicali e negli oceani Atlantico, Pacifico e Indiano. Sono quindi molto rari nel Mediterraneo e attirano sempre parecchia attenzione anche perché sono velenosi e potenzialmente pericolosi anche per noi umani.

Si nutrono infatti di meduse e cnidari,  soprattutto sifonofori e organismi coloniali come la famosa e poco conosciuta caravella portoghese. Sono in grado di immagazzinare le cellule urticanti di questi animali in apposite strutture chiamate cnidosacchi. 

Questo meccanismo fa sì che, appena si sfiori l'animale, lui rilasci in una volta sola tutto il veleno e le sostane urticanti raccolte, che però solo nei casi più rari ed estremi possono causare la morte. Si tratta di una loro arma di difesa, se non disturbati invece non rappresentano assolutamente un pericolo.

Un'altra caratteristica interessante del drago blu è che l'animale è ermafrodito come molti altri molluschi, passano buona parte del loro tempo galleggiando, ma a testa in giù, sfruttando sia la tensione superficiale dell'acqua che l'aria che immagazzina nello stomaco. 

Lo fa perché il colore blu li aiuta a camuffarsi con quello dell'acqua agli occhi dei predatori che osservano dall'alto, mentre il grigio gli permette di confondersi meglio con il colore del cielo, per nascondersi così anche dai predatori che invece osservano dal basso. 

 

@Monica Magro