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25 Luglio 2022

Avvistata una specie che grava sulla salute dei bagnanti: si tratta delle Caravelle Portoghesi

Nel Mediterraneo si avvistano le Caravelle Portoghesi, cosa sono realmente e cosa fare quando si viene punti?

Una bagnante catanese, nei giorni scorsi, ha avuto un terribile incontro con una caravella portoghese. I tentacoli di questo animale marino le hanno sviluppato una grave sintomatologia, la signora è stata subito ricoverata d’urgenza nell’unità di terapia intensiva dell’ospedale Policlinico di San Marco.

La caravella portoghese appartiene alla specie dei celenterati (di cui fanno parte le meduse, i coralli e atri organismi), molto spesso questo  organismo viene  scambiato per una “medusa” ma il suo aspetto è inconfondibile: fuori dall’acqua si può notare una sacca che contiene dei gas dai colori vivaci come il blu o il violetto, che può tendere alle colorazioni del rosato (chiamato pneumotoforo). Questa sacca consente all’animale di galleggiare, nella parte inferiore sono presenti dei lunghissimi tentacoli urticanti, che raggiungono circa decine di metri e, nei casi più particolari,  possono raggiungere anche i 30 / 50 metri. Con i suoi tentacoli, la caravella, racchiude “in un abbraccio mortale” le prede per nutrirsi.

La presenza di questo animale marino, nel Mediterraneo, è un evento occasionale, ma nel corso degli anni i suoi avvistamenti sono  aumentati in particolare nei mari della Sicilia. Tuttavia, le caravelle giungono dall’Oceano Atlantico al  Mediterraneo, passando per lo stretto di Gibilterra, poiché si lasciano trasportare dal vento e dalle correnti.

La puntura di questa specie è classificata come uno dei veleni più potenti all’interno della fauna marina. Non è letale ma può provocare delle conseguenze “fatali” ai soggetti più sensibili e vulnerabili come: un dolore lancinante (dovuto dal veleno rilasciato nella pelle), può provocare paralisi e addirittura l’arresto cardiocircolatorio e shock anafilattico.

 “Se è robusta, e se la puntura si verifica mentre l'animale sta pescando, i sintomi, di chi ne è vittima, sono molto forti, simili a quelli di una fortissima scarica elettrica, e il segno che rimane è come quello di un ferro rovente appoggiato sulla pelle”. È ciò che aveva riportato l'ANSA riguardo l'incidente mortale avvenuto in Sardegna nel 2010, dove: una sessantanovenne fu punta e uccisa da una caravella mentre faceva il bagno presso le acque di Villaputzu, nella Sardegna meridionale. Ed è stata la prima vittima di questo organismo nel Mare Nostrum.

Per quanto riguarda l’episodio della donna catanese i sintomi sono stati: mal di testa, vomito, grave aritmia cardiaca, astenia e difficoltà respiratorie che l'hanno portata al ricovero in terapia intensiva. “Sintomi così importanti e lesioni cutanee caratteristiche sulla schiena, sui glutei e sulle gambe lasciano immaginare che si tratti proprio della puntura di una Caravella portoghese”, ha dichiarato il primario dell’ospedale, la dottoressa Benedetta Stancanelli.

Ma cosa fare in caso di puntura? Innanzitutto, bisogna sottolineare il fatto che se una medusa o altra creatura ci punge con i suoi tentacoli, non ci sta attaccando, è solo sfortuna perché ci siamo scontrati con l'animale, oppure è finito per scontrarsi con noi. Tuttavia, in caso di puntura, è fondamentale mantenere la calma piuttosto che il panico perché il dolore causato è lancinante, nei soggetti vulnerabili può scatenare un l’anafilassi (una reazione allergica molto fatale). Se l'esposizione avvenisse in acqua alta, non si dovrebbe rimanere fermi, è importante tornare indietro o ricevere aiuto dagli altri. Una volta in riva, il corpo deve essere controllato dalla presenza di residui dell’animale e deve essere rimosso con particolare attenzione, preferibilmente con un oggetto sottile e duro, e se si usano le mani,  è preferibile l’uso dei guanti. Dopo aver rimosso i residui, è meglio risciacquare l'area interessata con acqua di mare, poiché l'uso di acqua dolce può causare l'eruzione di nematocisti che possono essere presenti sulla pelle e rischiare il rilascio di tossine.

Tuttavia, il manuale MSD per gli operatori sanitari raccomanda di non usare aceto o "rimedi della nonna" prima  dell'acqua di mare per le punture da caravella portoghese, e invece raccomandata per gli altri organismi come i celenterati. Ovviamente, se non ci si sente bene dopo la puntura, si deve contattare l’assistenza sanitaria professionale e recarsi al pronto soccorso.

 

@Redazione Sintony News