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19 Dicembre 2025

Insularità e trasporto merci, l’allarme dal convegno a Cagliari

All’incontro, voluto dai Riformatori e organizzato da Michele Cossa, hanno partecipato esperti, operatori, mondo accademico e imprese

Il sistema economico sardo è appeso a un filo, o meglio, a una banchina. È questo il quadro allarmante emerso dal panel "Insularità, nemica letale del trasporto merci", organizzato da Michele Cossa (Riformatori) per accendere i riflettori su un divario logistico che rischia di diventare incolmabile.

I numeri parlano chiaro: la Sardegna dipende quasi totalmente (98%) dai collegamenti marittimi, eppure gli autotrasportatori denunciano una situazione di precarietà insostenibile. «Troppe volte si resta a terra», è il coro che si leva dal mondo produttivo, evidenziando come la mancanza di una reale continuità logistica stia isolando l'Isola dai mercati nazionali ed europei.

Spedizioni e logistica Sardegna Italia Europa | Pisanu Trasporti

L'incertezza negli imbarchi non è solo un problema organizzativo, ma un costo vivo e pesantissimo per le aziende. Massimiliano Manca, esperto di logistica, ha tradotto il disagio in cifre drammatiche: per ogni milione di euro di overstock (merce prodotta che non riesce a partire a causa dei mancati imbarchi), si generano 230.000 euro di costi aggiuntivi ogni anno.

Si tratta di una tassa invisibile che colpisce la competitività delle imprese sarde rispetto ai concorrenti della terraferma.

L’economista Francesco Pigliaru ha messo a confronto il trattamento riservato alla Sardegna con quello della vicina Corsica, portando alla luce una disparità di risorse statali impressionante.

Il trasporto merci in Sardegna nell'estate '25 - Centro Studi Sardegna

Nel settennio 2023-2030 la Corsica riceve 853 milioni di euro di oneri di servizio pubblico per garantire la mobilità delle merci. La Sardegna ne riceve appena 72 annui, per un totale di 504 milioni nello stesso arco di tempo.

«È necessario colmare questo gap per garantire la sopravvivenza del nostro sistema economico», ha ribadito Pigliaru, sottolineando come il modello francese offra molte più garanzie di quello italiano.

Per uscire dall'emergenza, le proposte sul tavolo sono concrete. Domenico Bagalà, presidente dell'Autorità Portuale, ha chiamato in causa la Regione Sardegna suggerendo l’applicazione del modello greco: rimborsi immediati per le imprese calcolati sulla distanza effettiva percorsa via mare e nel medio-lungo periodo, l'obiettivo è trasformare i porti sardi in hub strategici, intercettando le grandi navi provenienti dai mercati esteri per ridistribuire le merci nel Mediterraneo.

Il dibattito ha visto la partecipazione di figure chiave come Umberto Ticca (capogruppo Riformatori), che ha assicurato l’impegno politico per una soluzione rapida,

 

Caterina Cuccu (Confindustria Sardegna Meridionale), Cristian Rassu (Abbi Group) e Giorgio Licheri (Dg Mercato agroalimentare), tutti concordi nel definire la continuità territoriale delle merci come la vera priorità per lo sviluppo dell'Isola.

 

@Redazione Sintony News