Il tour di Marco Mengoni è cominciato. Dopo la data zero di Bibione, è arrivato anche quella di Padova, andata in scena nello stadio Euganeo il 21 giugno.
In quell’occasione, il cantante ha voluto compiere un tributo alla grandissima Tina Turner, morta lo scorso 24 maggio, dando vita ad un mash-up veramente unico. Ha cantato “Due nuvole” sulle note di “What’s Love Got to Do with It”, uno dei più grandi capolavori di Tina Turner.
Non solo l'accostamento delle parole di “Due nuvole” sulla musica di Tina Turner è toccante, ma è ancor più sorprendente vedere la passione con la quale Mengoni balla e canta sul palco. Non c’è una maniera più speciale per omaggiare un’artista che risaltarne la memoria tramite passione e grande coinvolgimento.
Inoltre, dopo lo spettacolo di ieri sera, Marco Mengoni non si fermerà: infatti il suo viaggio live continuerà anche oltre l'Italia il prossimo autunno con un tour, per la prima volta, nei principali palazzetti europei, teatro importante della scena musicale italiana. la quale ha visto protagoniste alcune delle più importanti star internazionali.
Alcune città europee fremono dal desiderio di assistere ad una delle date del tour del cantante italiano, tra queste: Barcellona (18 ottobre), Bruxelles (21 ottobre), Amsterdam (23 ottobre), Parigi (25 ottobre), Francoforte (27 ottobre), Vienna (29 ottobre), Zurigo (31 ottobre) e infine Monaco (2 novembre).
"Marco Negli Stadi" è un momento di condivisione ed emozione che narra la storia dei suoi 13 anni di carriera. Mengoni porta sul palco le composizioni più amate, oltre ai brani più recenti presenti nella trilogia "Materia", ai quali sono seguiti quattro dischi di platino e da poco conclusasi con l'uscita dell'ultimo capitolo "Materia (Prisma)".
Il trionfo nel 73° Festival di Sanremo con il brano "Due vite" (triplo platino), la pubblicazione di "Materia (Prisma)" e la partecipazione all’Eurovision Song Contest a Liverpool (4°classificato), sono stati gli ennesimi di quest’anno che hanno permesso a Marco Mengoni di trionfare in Italia e all’estero.
Alessandro Paolo Porrà