News

Cultura
26 Maggio 2023

Tra le righe di Michela Murgia, Gianna Nannini. L'appuntamento con i libri su Sintony

Leggere è un punto di ritrovo e di non ritorno. Un viaggio fra l'essere e l'avere. La congiunzione talvolta astrale dell'io e del mondo circostante. Il tutto attraverso i pensieri altrui e che inevitabilmente ci rappresentano.

Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi di Michela Murgia, un romanzo fatto di storie che si incastrano e in cui i protagonisti stanno attraversando un cambiamento radicale che costringe ciascuno di loro a forme inedite di sopravvivenza emotiva. "Una sera ti metti a tavola e la vita che conoscevi è finita." A volte a stravolgerla è un lutto, una ferita, un licenziamento, una malattia, la perdita di una certezza o di un amore, ma è sempre un mutamento d'orizzonte delle tue speranze che non lascia scampo. Attraversare quella linea di crisi mostra che spesso la migliore risposta a un disastro che non controlli è un disastro che controlli, perché sei stato tu a generarlo.

Michela Murgia: «Il tumore? Ora dico tutto tanto che fanno, mi licenziano?  L'armadio però lo sto già svuotando io»

Cosa hanno in comune Leonardo da Vinci, Tom Cruise, Albert Einstein, Magic Johnson, Pablo Picasso e John Lennon? Senza dubbio il fatto di aver raggiunto il massimo successo nei rispettivi campi, dimostrando abilità eccezionali che hanno fatto di loro dei miti inarrivabili. Un'altra caratteristica però li avvicina: sono tutti dislessici. Anche grazie a ciò, sono riusciti a conseguire dei traguardi straordinari. Hanno compreso la propria particolarità e superato gli ostacoli, riuscendo così a esprimere il proprio genio e a entrare nella storia. Leggendo i racconti delle loro vite raccolti nel libro dal titolo Storie di straordinaria dislessia. 15 dislessici famosi raccontati ai ragazzi, scoprirai che essere dislessici non significa non poter fare le cose che ti piacciono o non poter diventare quello che desideri.

 

Infine, Cazzi miei di Gianna Nannini. E' molto più di un libro autobiografico, molto più di una confessione: è una seduta di psicoterapia. Frenetica, drammatica, violenta e autolesionista. Il dialogo è tra lei, china sul computer, e se stessa, la Nannini innocente e vulnerabile dei primi anni Ottanta, travolta dal successo di «Fotoromanza» e dalle pretese dell'industria discografica. Ma è anche un dialogo tra lei e i suoi fan, il suo pubblico adorato, i suoi lettori ai quali sente il bisogno di raccontare le sue "morti" e le sue rinascite, i momenti bui, le paranoie, gli incubi, la lunga scia di incidenti, gli inevitabili conflitti familiari, la lotta senza quartiere contro un misterioso. Qualcuno che vuole distruggerla. E infine l'approdo a un equilibrio, la riappacificazione con la vita, la gioia indescrivibile di mettere al mondo una figlia.

@Maria Azzurra Lai