News

Attualità
26 Aprile 2023

Trentino, denunciato a “Zona Bianca”, il centro di recupero della fauna alpina

In Trentino è stato denunciato il centro di recupero della fauna alpina, a causa dei maltrattamenti visionati attraverso un drone e lo spazio che dispongono

A “ Zona Bianca”, diversi veterinari e animalisti hanno denunciato la condizione degli animali nel centro di recupero della fauna alpina.

Nel Casteller di  Trento rinchiusi gli orsi ritenuti un problema  per gli altri animali, più che un centro di recupero della fauna alpina sembra essere una prigione. All’interno pare ci siano delle gabbie piccole, di cemento, anguste in cui gli orsi vengono rimpinzati di farmaci e tranquillanti. Il responsabile animali selvatici della Lav - Lega Anti Vivisezione - ha affermato: “Nessuno può entrare nella struttura ma abbiamo immagini riprese col drone che confermano che è un lager”.

All’interno c’è pure l’orsa JJ4  che il 5 aprile ha ucciso il runner 26enne Andrea Papi mentre si allenava in un bosco nei pressi di Caldes. Nel Casteller ci sono 3 recinti per orsi, ovviamente insufficienti per la quantità di animali da loro posseduta. All’interno c’è pure l’orso M49, l’orso Papillon recluso a vita. Ha provato pure a scappare ma la sua libertà è durata ben poco, dato che ora si trova all’interno di sbarre, castrato e imbottito di tranquillanti e rinchiuso per sempre.

Il centro nasce come un vero e proprio ospedale per animali selvatici, e viene confermato anche dal veterinario Vincenzo Mulè:  "Il Casteller dovrebbe essere un centro di prima emergenza dove guarire animali feriti o problematici in via temporanea. Non è adeguato per tenere un orso che ha una reale distribuzione enorme”. Il medico aggiunge di denunciare la situazione da ben un anno e mezzo, data la  condizione degli orsi, e il modo in cui vengono trattati tramite l’uso di psicofarmaci, ma soprattuto del territorio troppo piccolo che dispongono.

 

Radio Sintony News