Spesso Pasqua è sinonimo di cioccolato, e in questi giorni potrebbe essere molto più facile per i cani entrarne in contatto. Il cioccolato rappresenta un serio problema per gli amici a quattro zampe: ecco perché bisogna far attenzione e tenerlo lontano dalla loro portata.
Il cioccolato contiene teobromina e caffeina: due stimolanti che gli animali non riescono a metabolizzare così facilmente come gli umani, e che quindi si accumulano nel loro corpo scatenando pericolosi effetti collaterali. Come spiega il Vca, “sebbene sia raramente fatale, l'ingestione di cioccolato può provocare malattie significative. Queste sostanze chimiche sono utilizzate in medicina come diuretici, stimolanti del cuore, vasodilatatori e rilassanti della muscolatura liscia. E i cani, non potendo metabolizzare la teobromina e la caffeina così come noi umani, sono più sensibili a questi effetti”.
Come riconoscere se il cane ha ingerito cioccolato? I segni clinici più comuni sono l’aumento della salivazione, vomito, diarrea, aumento della sete, respiro affannoso o irrequietezza, minzione eccessiva e battito cardiaco accelerato. Nei casi più gravi possono manifestarsi tremori muscolari, convulsioni e insufficienza cardiaca. In caso di dubbio, la cosa migliore da fare per il proprio cane è allertare il veterinario o portarlo in un pronto soccorso veterinario.
Alcuni possono pensare che il proprio cane sia immune alla tossicità del cioccolato, perché in passato ne ha mangiato e non ha mostrato alcun effetto. Ma la verità è che ci sono degli effetti tardivi: i sintomi non compaiono subito ma possono impiegarci anche dalle 6 alle 12 ore.
Per evitare tutto questo è essenziale tenere il cioccolato chiuso, in luoghi fuori dalla portata del cane, così come evitare di fargli assaggiare i dolci o qualsiasi altro alimento umano.
@Redazione Sintony News