E’ crisi. E Meta sta pianificando una nuova serie di licenziamenti e lascerà a casa migliaia di dipendenti. La società prevede di tagliare nei prossimi due mesi altri 10mila posti di lavoro, che si aggiungono agli 11.000 di quattro mesi fa, e di chiudere circa 5mila ruoli aperti per persone che non sono ancora state assunte.
E' il numero uno della holding, Mark Zuckerberg, a dare triste la notizia, guarda caso sui social, e a preparare il terreno al nuovo round del piano per ridurre i costi. Meta "nei prossimi mesi annuncerà un piano di ristrutturazione, cancellando i progetti a bassa priorità e riducendo il tasso delle assunzioni”, ha detto Zuck. “Ho preso la difficile decisione di ridurre ulteriormente la dimensione del nostro team che si occupa della selezione e del reclutamento del personale", ha spiegato. "Sarà dura e non c'è da girarci attorno. Significherà salutare colleghi di talento che sono stati parte del nostro successo", aggiunge Zuckerberg.
La nuova ondata di licenziamenti premia il titolo che a Wall Street, dopo l'annuncio, mette a segno un guadagno del 6,15%. Come al solito il profitto si ha sempre con il licenziamento. Il mercato apprezza il miglioramento del profilo di credito grazie a un piano di tagli che consente di ridurre i costi del 2023 in un range compreso fra 86-92 miliardi di dollari contro i 96-101miliardi stimati lo scorso anno.
La crisi di Meta si inquadra in quella di altre Big Tech come Google a Microsoft, Amazon e Twitter che, complice il contraccolpo del post-pandemia, hanno tagliato decine di migliaia di posti di lavoro e stanno rivedendo i loro investimenti per riposizionarsi sul mercato. Per Meta la nuova sforbiciata all'organico è legata ai target finanziari fissati per il 2023, anno che Zuckerberg ha ribattezzato "Anno dell'Efficienza". Un passaggio obbligato per far fronte a costi diventati eccessivi tra calo delle vendite e persistente rallentamento della raccolta pubblicitaria, in un business sui cui pesa anche la competizione con realtà aggressive come quella di Tik Tok.
Redazione sintony.it