Le famiglie omogenitoriali che presenteranno domanda di iscrizione dei figli alle scuole di Roma Capitale potranno qualificarsi sui moduli come famiglie costituite da due mamme o due papà, autodichiarando la relativa sentenza o l’atto di iscrizione o trascrizione anagrafica che lo certifichi.
Lo hanno annunciato le due assessore del Campidoglio Claudia Pratelli (scuola) e Monica Lucarelli (pari opportunità), insieme a Carla Fermariello, presidente della Commissione scuola, Michela Cicculli, presidente della Commissione pari opportunità, e Marilena Grassadonia dell’ufficio LGBT di Roma Capitale.
L’obiettivo è riconoscere i diritti a tutte le famiglie nel percorso educativo dei figli: sino a oggi, nonostante le molte richieste da parte delle associazioni impegnate sul tema, per i genitori è sempre stato impossibile barrare due volte la voce “madre” o “padre” nel modulo di iscrizione online, e le famiglie omogenitoriali erano costrette di fatto a omettere la propria reale composizione. Adesso invece potranno identificarsi come realmente costituite.
L’iniziativa del Comune di Roma arriva a qualche mese della sentenza con cui il tribunale di Roma aveva confermato il diritto di due mamme di identificarsi sulla carta d’identità della figlia come “genitori”, e non come “padre” e “madre”, bocciando il decreto del 2019 con cui l’allora ministro dell'Interno Matteo Salvini aveva di fatto imposto alle coppie omosessuali di identificarsi sulle carte d’identità dei figli minori come “padre” e “madre”, e non più appunto come “genitore 1” e "genitore 2”. Le due mamme, che si erano viste negare la carta d’identità per la figlia in questi termini, si erano rivolte al Tar, che aveva rimandato a un tribunale.
Redazione sintony.it