Una scossa di magnitudo 6.4 della Scala Richter, con successive scosse di assestamento della placca anatolica e quella araba, ha devastato l’area delle province turche di Kahramanmaras e Hatay, al confine con la Siria. Continua dunque a tremare la terra in Anatolia e a portare morte e distruzione con almeno un’altra decina di morti e circa 300 feriti. Bilancio provvisorio destinato purtroppo a peggiorare nelle prossime ore. Continuano le ricerche per tentare di salvare persone rimaste intrappolate sotto le macerie di alcuni edifici crollati. Diciotto dei feriti sono in condizioni gravi, ha fatto sapere il ministro della Sanità turco Fahrettin Koca.
Il nuovo sciame tellurico ha colpito anche la Siria, dove cinque persone sono state uccise e oltre 130 rimaste ferite nel nord-ovest del Paese. Lo scrive infatti su Twitter il gruppo dei soccorritori siriani dei Caschi Bianchi. L’agenzia ufficiale siriana Sana riferisce dal canto suo al momento solo di 47 persone rimaste ferite ad Aleppo. A seguito del nuovo terremoto, le équipe di Medici senza frontiere hanno già curato diversi feriti negli ospedali e nelle cliniche supportate nel nord di Idlib, in Siria. «Continueremo, anche in collaborazione con altre organizzazioni, a fornire assistenza medica e a distribuire beni di prima necessità all'enorme numero di persone colpite finché ci sarà bisogno», fa sapere l'organizzazione medico-umanitaria.
Redazione sintony.it