News

Attualità
14 Febbraio 2023

Pensioni donne, si fa strada l'ipotesi dei 4 mesi di anticipo per ogni figlio

Il governo presenta il progetto ai sindacati. Ma servono 700 milioni per la copertura finanziaria. Cgil-Cisl-Uil, è un incontro interlocutorio

Le mamme lavoratrici potranno andare in pensione prima, accumulando 4 mesi di contributi per ogni figlio. Al netto dell’“Opzione donna” allo studio del Governo, per la riforma complessiva delle pensioni l’esecutivo sta valutando l’ipotesi di estendere i quattro mesi di anticipo per ogni figlio (già previsti dalla riforma Dini solo per chi è nel contributivo pieno) a tutte le forme pensionistiche per le donne. È quanto hanno riferito i sindacati al termine dell’incontro al ministero del Lavoro, dedicato in particolare al tema delle donne e dei giovani. Quattro mesi di anticipo equivarrebbero a 700 milioni di spesa in più, aggiungono spiegando che sono in corso valutazioni tra tecnici del Ministero del Lavoro e del Ministero dell’economia e finanza. La Cigl parla di incontro «assolutamente interlocutorio». Il nodo allo stato attuale è ancora quello delle coperture finanziarie.

 

Dieci video per raccontare le donne del boom economico con il crowfunding -  Il Fatto Quotidiano

 

Sarebbe anche allo studio, come ha riferito il segretario confederale Cisl, Ignazio Ganga, anche la possibilità di eliminare o ridurre in modo sostanziale il vincolo minimo di 1,5 volte l’assegno sociale per accedere alla pensione di vecchiaia nel sistema contributivo, «che attualmente limita in maniera sostanziale gli accessi al pensionamento, condizionando in particolare le donne e coloro i quali hanno avuto carriere frammentate». Una richiesta che trova spazio nella piattaforma che unitariamente Cgil, Cisl e Uil hanno presentato al governo. È stata inoltre confermata l'intenzione di riproporre la Commissione preposta ad analizzare la separazione della spesa previdenziale rispetto a quella assistenziale.

 

Allarme Ocse: 7 insegnanti su 10 sono donne, eccessivo squilibrio di genere  - ilGiornale.it

 

«Il governo - ha spiegato al termine dell’incontro il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri - ha messo sul tavolo una prima intenzione di modificare la norma su Opzione donna. Ma non ha spiegato se sarà una ulteriore modifica o il ripristino» della forma precedente all’ultima legge di Bilancio che ha ristretto i criteri. «Il governo si è impegnato a modificare l’attuale norma - ha continuato Bombardieri - e a darci risposta nelle prossime ore, nei prossimi giorni perché si stanno confrontando tra ministero del Lavoro e Mef. Quindi aspettiamo di avere qualche notizia. Saremo soddisfatti quando avremo risposte alle nostre richieste», ha concluso il sindacalista, aggiungendo che al momento non ci sono già altri appuntamenti fissati.

Redazione sintony.it