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3 Febbraio 2023

I.A. e tumori, un algoritmo vede quali cellule si ammaleranno e quelle da curare

Scoperta rivoluzionaria di un team di scienziati guidati da due italiani che useranno un Avatar per curare i tumori

Un piccolo passo per l’uomo ma un grande passo per l’umanità”. Così disse Neil Armstrong quando mise piede sul suolo lunare. Così, si può dire per una scoperta che potrà rivoluzionare la cura del cancro. Non facciamoci illusioni però e andiamoci cauti, come d’obbligo per le nuove scoperte scientifiche!

Un team di scienziati ha scoperto come colpire le cellule tumorali grazie ancora una volta alla matematica e all’intelligenza artificiale. Il genio è l’algoritmo Sphinks.

Questo algoritmo analizza i tumori con un dettaglio senza precedenti, facendo emergere i bersagli terapeutici per la medicina di precisione.

L’intelligenza artificiale è stata messa a punto da una squadra di ricerca internazionale guidata da italiani.

 

Dalla ricerca sul cancro opportunità per terapie personalizzate, l’Unifortunato ospita lo scienzato sannita Antonio Iavarone

 

In poche parole si tenta di studiare ogni singolo tumore come una sorta di “avatar” per prevedere le possibilità terapeutiche più adatte ad ogni singolo paziente

L’obiettivo è cercare e creare terapie sempre più personalizzate anche per i tumori più difficili da trattare e di avere un portale a disposizione per tutti gli oncologi del mondo, che potranno inserirvi i dati dei tumori dei propri pazienti e trovare una corrispondenza con i farmaci più efficaci per trattarli.

Ciò è possibile proprio perché Sphinks produce una sorta di “carta d'identità” del tumore, suggerendo i punti deboli da colpire con le armi migliori a disposizione.

Il lavoro è di un vasto gruppo di ricercatori guidati da scienziati italiani, Anna Lasorella e Antonio Iavarone (nella foto).

A mettere a punto l'algoritmo e a determinarne l'efficacia, anche grazie all'ausilio dei cosiddetti organoidi, è stato un gruppo di ricerca internazionale guidato appunto da Lasorella e Iavarone vicedirettore del Sylvester Comprehensive Cancer Center – Miller School of Medicine dell'Università di Miami e dell'Istituto per la genetica del cancro dell'Università Columbia di New York, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Neurologia dell'Ospedale Pitié-Salpêtrière di Parigi, del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e Informatica (DIETI) dell'Università di Napoli Federico II, dell'Università della Sorbona e di altri istituti. Molti gli italiani coinvolti, tra i quali appunto i due coordinatori dello studio, i professori Anna Lasorella e Antonio Iavarone ideatori di Sphinks.

Ma come funziona esattamente l'algoritmo? L'intelligenza artificiale, in parole semplici, analizza tutte le caratteristiche “omiche” (cioè utilizzando tecnologie di analisi che consentono la produzione di informazioni, in numero molto elevato) dei tumori – geni, lipidi, proteine, metaboliti etc etc – e individua le chinasi bersaglio per contrastarli, come le due rilevate per il glioblastoma, un tumore del cervello su cui è stato effettuato il primo studio.

Grazie a questa approfondita analisi computazionale il tumore viene profilato e classificato con un dettaglio senza precedenti, portando alla luce le sue vulnerabilità e dunque i target terapeutici. L'algoritmo Sphinks darà una spinta anche alla ricerca farmaceutica, puntando a migliorare in modo significativo la medicina di precisione.

Redazione @sintony.it