Radja Nainggolan sempre sugli scudi e si racconta al podcast Koolcast Sport, spiegando i motivi della fine del rapporto con l’Anversa, l’arresto per guida in stato di ebbrezza, la sigaretta elettronica nascosta nella manica della felpa prima della partita e lo sbuffo di fumo immortalato da un fotografo. Nessun rimpianto per il Ninja, “è la mia vita”. Avrei potuto giocare nel Real Madrid?.”Si, ma non sarei satto me stesso”, racconta Nainggolan, mentre i tifosi del Cagliari sperano in un suo ritorno in rossoblù.
Del resto Raja ha il rossoblù tatuato nel cuore, e non lo nasconde. Non lo ha nascosto neppure Claudio Ranieri nel corso della sua conferenza stampa di presentazione all’Unipol Domus: “Sappiamo che l’agente e il giocatore vogliono tornare a Cagliari, ma ufficialmente non ne sappiamo nulla”. Sarà cambiato qualcosa dal 3 Gennaio scorso?
Nainggolan vuole lasciare il Belgio, lo dice a chiare lettere: “Voglio lasciare il Belgio velocemente, ne ho abbastanza. I riflettori sono sempre puntati su di me. Ho fatto alcuni errori, lo ammetto, ma sono stato punito come se avessi commesso un omicidio. Quando sono stato fermato alla guida con una percentuale di alcol dello 0,56, sono stato sui giornali per settimane. In Italia qualcosa del genere nemmeno finisce sui quotidiani. Ho la mia stessa immagine contro di me, lo so. Ho tatuaggi, fumo sigarette ogni tanto, bevo un bicchiere di troppo e i giocatori non possono farlo. Credo siano tutte cazzate, in Italia dieci giocatori per squadra fumano”.
"In molti mi dicono che se non avessi bevuto, se non avessi fumato, forse avrei potuto giocare al Real Madrid”, ha detto. Ma “se per andare al Real Madrid avrei dovuto cambiare il mio stile di vita, non sarei più stato me stesso. Sono quello che sono e sono molto contento della mia carriera".
“Dopo la partita contro lo Standard – prosegue il Ninja-, che abbiamo perso 3 a 0, si è parlato soltanto di me che fumavo la sigaretta elettronica in panchina. Non capisco nemmeno questo. L’Anversa ha voluto soltanto fottermi”.
Non risparmia il direttore sportivo dell’Anversa, l'olandese Marc Overmars, che "ha portato con sé la filosofia orange. Sono riusciti a prendere Ekkelenkamp, giovane, buon giocatore.
Hanno fatto di tutto per spingermi fuori piano piano e fare spazio al ragazzo così da poterlo rivendere come ha sempre fatto l’Ajax negli anni recenti. Così ho perso il mio posto dopo aver cominciato la stagione con 4 gol in 9 partite.
Non ne ho mai fatto un dramma, ho persino tentato di aiutare la squadra dalla panchina.
Dopo mi sono sentito abbandonato e non ho mai avuto una spiegazione chiara dalla dirigenza. Non sono stati corretti.
Se rifarei la scelta di tornare in Belgio? No, non nel calcio. Ma sono contento che i tifosi mi abbiano apprezzato“.
Per ora il rientro a Cagliari è in stand-by e lo sarà fino al termine della chiusura del mercato invernale. Radja infatti potrà essere tesserato da un’altra società solo dopo la scadenza della finestra invernale. I tifosi fremono, Cagliari lo aspetta.
Emanuele Concas