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13 Gennaio 2023

Grammy Awards, a Los Angeles anche il contrabbassista Enrico Fagone

Fagone, insieme a Maneskin rappresenterà la musica italiana al prestigioso appuntamento californiano. La nomina grazie anche al suo lavoro come direttore d’orchestra con la London Symphony per l’album “Aspire”
Il musicista italiano Enrico Fagone

Non ci saranno solo i Maneskin a rappresentare l’Italia e la nostra musica alla 65esima edizione dei Grammy Awards, in programma il 5 febbraio prossimo a Los Angeles.

Il contrabbassista lombardo Enrico Fagone è tra i nominati grazie al suo lavoro come direttore d’orchestra con la London Symphony per l’album “Aspire”.

Enrico Fagone, un giovane talento che fa della semplicità l'arma migliore

Lombardo di nascita, internazionale per vocazione, Fagone è noto per il suo virtuosismo.

Parteciperà dunque alla cerimonia nello show più importante per la musica internazionale in diretta mondovisione il 5 febbraio dal Microsoft Theater di Los Angeles, in rappresentanza di tutto il gruppo artistico che ha lavorato all’album, fra cui i solisti Seunghee Lee al clarinetto e JP Jofre al Bandoneon su composizioni di Villa-Lobos, Piazzolla e inediti dello stesso Jofre, grazie all’ormai consolidato ruolo di Direttore d’Orchestra sul podio della London Symphony Orchestra, che ha diretto per la registrazione dell’album .

Per anni Enrico Fagone è stato il contrabbassista di riferimento per ogni orchestra o programma cameristico che prevedesse un indubitabile virtuosismo e della sua letteratura da vero fuoriclasse.

Ma come il padre nobile del contrabbasso italiano Giovanni Bottesini, di cui peraltro Fagone è da sempre interprete di grande statura e direttore artistico del concorso a lui dedicato, presto anche Enrico è stato attirato dalla direzione d’orchestra, alla quale si è dedicato con la passione, precisione e studio indefesso che hanno sempre contraddistinto il suo approccio alla musica.

L’11 febbraio Fagone dirigerà sempre a Los Angeles l’orchestra giovanile della fondazione Music to Save Humanity.

“La musica è stata la mia rivalsa fin dal nostro primo incontro”, racconta il musicista. “Un’esigenza di studio costante, il mio modo di comunicare e il bene in cui rifugiarmi nei momenti di difficoltà.

Questa Nomination ai Grammy – afferma è un sogno a cui stento ancora a credere, con un valore aggiunto visto il suo arrivo Post Pandemia, periodo difficile per tutti gli artisti.

Ai giovanissimi che oggi vivono in gran parte immersi nel mondo tecnologico, consiglio di non smettere mai di credere nei propri sogni e di dedicare tempo, anche amatorialmente, allo studio di uno strumento musicale: una grande lezione di vita che riporta alla realtà dell’essere umano, una continua sfida contro i propri limiti.”

@EC