Edson Arantes do Nascimento, per gli amici Pelé, si è spento il 29 dicembre all'età di 82 anni dopo una lunga malattia. Il mondo del calcio così come tutti e tutte piangono la scomparsa di uno dei più importanti giocatori nella storia del calcio.
In suo onore, per celebrare ancora una volta tutte le sue vittorie, i monumenti della capitale del suo Brasile, quelli di Rio de Janiero, e lo stadio del Santos si sono illuminati. La famosa statua del Cristo Redentore, uno dei simboli del Brasile, è stata illuminata con i colori della nazionale, il verde e l’oro.
Saranno giorni di lutto ma anche di festeggiamenti in suo onore, già questa notte centinaia di tifosi e tifose si sono riuniti/e intorno allo stadio del Santos, la squadra nella quale Pelè ha giocato gran parte della sua carriera, sventolando le sue bandiere. Anche lo stadio Maracanã ha acceso le sue luci, anche se vuoto, per ricordare il “Re”.
Campione nel mondo del calcio ma anche campione di generosità, infatti “El Rey” nel 1992 è stato nominato ambasciatore delle Nazioni Unite per l’ecologia e l’ambiente e nel giugno 1994 Goodwill Ambassador dall’UNESCO.
Non solo, l’anno successivo l’allora presidente del Brasile, Fernando Henrique Cardoso, lo nominò Ministro straordinario per lo sport e in questo periodo lo stesso Pelé propose una legge per ridurre la corruzione nel calcio brasiliano, che passò alla storia con il nome di “Legge Pelé”. La leggenda del calcio mondiale ha anche istituito una fondazione, la Pelegacy, con la quale ha promosso interventi umanitari in quasi tutto il mondo supportando bambini, bambine ed adulti con programmi di salute, educazione e aiuto economico.
Infine, per il suo impegno nelle cause umanitarie, nel 1997 la regina Elisabetta II l’ha insignito del titolo onorifico di Cavaliere Comandante dell’Impero Britannico (KBE).
Insomma, campione nel calcio, nella solidarietà e nella vita, la figura di Pelè mancherà a molti e molte in questo mondo.
@Redazione Sintony News