È già stata ridefinita "la tempesta del secolo". D'altronde il bilancio dà l'idea della portata di quanto accaduto negli Stati Uniti d'America negli ultimi giorni: almeno 50 vittime, città devastate e circa 200 mila persone senza corrente né riscaldamento. La tempesta artica si sta abbattendo in questi giorni su tutto il Paese, dai Grandi Laghi al confine con il Canada, fino all'estremità sud del Rio Grande, alla frontiera tra Texas e Messico, dove il maltempo sta rendendo ancora più drammatica la situazione di migliaia di migranti in cerca di rifugio.
Buffalo e lo stato di New York le aree più colpite, con almeno 30 morti, molti dei quali rimasti intrappolati all'interno dell'abitacolo delle proprie vetture coperte completamente dall'abbondantissima neve caduta nel giro di poche ore. Centinaia di uomini della Guardia Nazionale sono stati dispiegati per aiutare i soccorritori e solo nel weekend sono stati effettuati oltre 500 salvataggi, tra i quali quello di una donna che è stata aiutata a partorire.
Vittime e danni anche in Vermont, Ohio, Missouri, Wisconsin, Kansas e Colorado. In Florida il termometro è sceso così in basso che le iguane si sono congelate e sono cadute dagli alberi. Ma lo stato con la temperatura più bassa in questi giorni è stato il Montana con -45 gradi. Mentre in Canada, dove ci sono stati finora 4 morti, le province che stanno subendo il peso maggiore della tempesta sono Ontario e Quebec.
Problemi anche al confine con il Messico, in particolare nella città di El Paso, dove la mancanza di strutture idonee ha costretto migliaia di migranti provenienti proprio dal Messico a trascorrere il Natale in strada.
@Redazione Sintony News