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31 Ottobre 2022

Halloween, neuroscienziati: la “finta paura” fa bene al cervello

In vista di Halloween, i neuroscienziati ricordano che il brivido di un “sano” spavento risveglia il corpo e provoca una tempesta chimica di paura e sollievo

Un “sano” spavento provoca una tempesta chimica di paura e sollievo, come quando ci si spaventa ma subito si capisce che la minaccia è stata “messa in scena. A spiegare il fascino dell’orrore, della paura sono Antonio Uccelli, neuroscienziato, Direttore Scientifico del San Martino di Genova e Matteo Pardini, Professore Associato di Neuroscienze del San Martino e dell’Università di Genova e esperto di scienze cognitive.

"I segnali della paura nascono dall'amigdala, un nucleo a forma di mandorla situato nel profondo del cervello, che modula la risposta alla paura. In una situazione attivante, potenzialmente pericolosa, l'amigdala stimola l'ipotalamo, che attiva a cascata il sistema nervoso simpatico e il sistema corticale surrenale provocando un flusso improvviso di ormoni e innescando la risposta di lotta o fuga", spiega Uccelli.

“Sebbene abbiamo compreso alcuni aspetti delle reti neurali della paura e di come coordinano il comportamento, ci sono ancora molte incognite", precisa Matteo Pardini. "Quando siamo esposti a stimoli sensoriali o a un ambiente potenzialmente minaccioso, nel cervello vengono attivate due vie. La prima - spiega il neuroscienziato - è veloce: le informazioni vengono trasferite al talamo sensoriale e quindi all'amigdala, consentendo un'azione immediata agli stimoli minacciosi. La seconda via è un percorso più lento e indiretto: le informazioni vengono inviate dal talamo alla corteccia, lo strato più esterno del cervello, associato alla coscienza, al ragionamento e alla memoria. Questo consente di analizzare la minaccia e ci consente di determinare se siamo in pericolo reale".

Poi continua Uccelli, “Non sappiamo esattamente dove si manifesti la sensazione di paura nel cervello, ma è probabile che provenga dall'attivazione coordinata di una rete che coinvolge più regioni cerebrali. Nelle forme ricreative della paura dai film horror ai racconti per bambini c'è invece un punto giusto in cui il contesto non è troppo terrificante, ma nemmeno troppo addomesticato. In quel punto, un'ondata di paura seguita rapidamente da una di sollievo provoca il rilascio di trasmettitori che promuovono il benessere nel cervello - endorfine e dopamina - e che innescano una scarica di euforia. Tuttavia, è importante tenere a mente che ognuno di noi ha una propria linea di confine oltre al quale la paura innocua può scatenare angoscia".

Quindi se per Halloween vi spaventate per uno scherzo fatto da un’amico, subito seguito da una grossa risata, il vostro cervello rilascerà trasmettitori che provano benessere e una scarica di euforia.

 

@Redazione Sintony News