In base ai dati raccolti dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) il 2022 per l'Italia è stato l'anno più caldo di sempre, o perlomeno dal 1800 a oggi. Mediamente le temperature sono aumentate di quasi un grado rispetto alla media calcolata nel trentennio che va dal 1990 al 2020, mentre le massime addirittura di 1.2 °C.

Allargando la visuale all'Europa, il 2022 fino a settembre è il terzo anno più caldo dal 1800 in poi. Con l'Italia che sembra essere al centro di questo processo climatico, facendo registrare appunto una "tropicalizzazione" maggiore. 

Che quest'annata fosse anomala ce n'eravamo abbondantemente accorti già nei primi mesi estivi, con le temperature dei nostri mari di cinque gradi sopra la media, poi  è arrivata una prima conferma da parte del CNR, alla quale segue questa più recente.

Il problema è che la stagione estiva non sembra voler finire. Un tempo si parlava dell'estate di San Martino per riferirsi a quel periodo climatico mite che solitamente arrivava, intorno all'11 novembre (giorno in cui si festeggia San Martino) dopo i primi freddi autunnali. Freddi autunnali che quest'anno proprio non si sono visti, a giudicare dall'ottobrata che stiamo vivendo, che porterà bel tempo e temperature elevate forse fino alla prima settimana di novembre. 

Questo caldo anomalo è sicuramente accolto con entusiasmo dagli amanti della bella stagione, ma nel complesso non fa bene alla natura e all'ecosistema. Inoltre, resta attuale il problema della siccità: specialmente il nord Italia negli ultimi tempi ha dovuto affrontare questa emergenza. Senza considerare che le piogge sono sempre più "tropicali" e a carattere temporalesco, con ovvie conseguenze dannose.

Insomma, godiamoci pure queste belle giornate, visto che presto comunque l'autunno prenderà il sopravvento. Ma la spia d'allarme è accesa ed è bene non sottovalutarla.

@Francesco Cucinotta