Oggi, 21 marzo, è la giornata mondiale della sindrome di Down. La data non è casuale ma è stata scelta facendo riferimento al numero del cromosoma che determina la sindrome (il 21), mentre marzo - il terzo mese dell'anno - rappresenta il terzo cromosoma, quello in più. In realtà però più che celebrare la giornata c'è da riflettare sui falsi miti che ancora circolano e sui diritti negati delle persone affette dalla sindrome. 

La sindrome di Down è tra le alterazioni cromosomiche più comuni e riguarda un neonato su mille. Eppure ancora oggi, nel 2022, queste persone sono spesso considerate "malate", nonostante di fatto la sindrome in questione non sia affatto una malattia. La diagnosi dell’alterazione cromosomica viene fatta durante la gravidanza della mamma, in fase prenatale, attraverso specifici test come la villocentesi l'amniocentesi che permettono di mappare i cromosomi del feto.

I diritti all'uguaglianza, però, per le persone con la sindrome di Down ancora oggi non sono stati pienamente raggiunti: tante le discriminazioni che subiscono sin da piccoli, a scuola, e poi sul lavoro. Così la loro vita è resa ancor più difficile dai pregiudizi che esistono tutt'ora in tutto il mondo.

@Marzia Diana