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Cultura
14 Gennaio 2022

Le letture imperdibili di Gennaio

Nella ricerca della straordinaria normalità, i nostri amici libri ci regalano un posto dove andare anche stando fermi

Introduco il primo libro consigliato con una frase dell’autore che mi è piaciuta e offre un nobile spunto di riflessione, nonché un efficace punto di partenza:

“Essere indifferenti significa essere complici”.

“Come trovare lavoro in Italia – Idee ed esercizi per valorizzare il tuo talento e trovare lavoro utilizzando i social e il web” è il libro di esordio di Dario Madeddu. Come sostiene Dario, la sua creatura letteraria, non è stata creata con l’idea di fare miracoli ma di fronte alle sfide di un mondo che muta sotto i nostri occhi e pare in capovolgimento totale è proprio vero e anche normale, considerata l’accelerazione con cui i cambiamenti si susseguono, che si faccia una fatica tremenda a convertire le nostre idee, le nostre abitudini, le nostre regole, il nostro cuore. Il libro ha una triade ben chiara. Il focus è quello di aiutare quante più persone a realizzarsi, trovare il loro posto nel mondo, la strada giusta nel mondo lavorativo. Il networking, la condivisione e la gentilezza, sono davvero un toccasana, in qualsiasi contesto ma bisogna studiarne i meccanismi e convertire ciò che nasce come un incontro virtuale, in contatto reale. Il libro di Dario schiude importanti dettagli su come comportarci nei confronti del lavoro (dall’individuazione, alla redazione del cv efficace, al colloquio) ma anche alla vita, ai cambiamenti, alle dinamiche del lavoro contemporaneo. L’autore ha un approccio sinergico e corretto, un linguaggio diretto e fluido e per quanto concerne gli approfondimenti, offre la sua disponibilità nel contattarlo senza secondi fini.

 

Un romanzo veramente interessante quello di Susanna Trippa. Come cambia lo sguardo è un'autobiografia, l’intenzione di ripercorrere fra le righe ricordi e momenti fondamentali e semplici della vita in trent’anni.
Descrizioni lente e direttamente proporzionali all’intensità della memoria dell’autrice e dell’epoca da lei vissuta ricca di eventi di portata eccezionale. Pensiamo ai primi anni cinquanta, subito dopo la seconda guerra mondiale, il miracolo economico, il sessantotto e ciò che ne derivò. Noi studiamo la storia attraverso i libri, assimiliamo quegli eventi che ne hanno inevitabilmente cambiato il corso ma non inciampiamo spesso nel pensare che mentre quei fatti si scandivano, le persone vivevano, sognavano, andavano al cinema e immaginavano il mondo, cercando di cogliere il senso di ciò che accadeva dentro e intorno a se stesse.

 

Infine, Maria di Isili scritto da Cristian Mannu. Nell’inseguire la libertà si finisce così in una prigione senza sbarre in cui a impedire ogni movimento è solo la miseria e la durezza della vita. Case popolari in squallidi quartieri, figli che non puoi coccolare e nemmeno tenere con te, scale da spazzare con le tue mani delicate e calze da rammendare alla luce giallognola di una lampadina, un amore annegato nella banalità del gioco e dell’alcool, alla ricerca di un riscatto impossibile. L'autore affida ogni capitolo a un personaggio, una voce diversa per raccontare un pezzo di questa storia di vita e di morte. Parole sgrammaticate e dialettali, quelle della vecchia levatrice, a ricordare la giovane Marriedda, bella e innamorata. Parole intrise del risentimento feroce e rabbioso di un padre tradito. Parole di dolore, il dolore folle di una madre che si rende conto di non aver fatto nulla per proteggere le proprie figlie dai suoi stessi errori.

 

@MariazzurraLai