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Cultura
16 Dicembre 2021

Il j'accuse di Roberto Bolle alla Camera: "La danza italiana avvilita, trattata come Cenerentola"

L'étoile e il suo lungo e duro discorso contro le istituzioni: "È ora di cambiare"

"È uno scempio quello che si è compiuto negli ultimi decenni in Italia con il depauperamento della danza. È ora di cambiare". A pronunciare il duro attacco, durante la sua audizione alla Camera dei Deputati, è Roberto Bolle, l'étoile dei due Mondi, che per un giorno ha abbandonato i toni pacati che lo contraddistinguono e ha rivolto un "j'accuse" nei confronti della malagestione dell'arte della danza da parte delle istituzioni.

In un lungo e articolato discorso Bolle ha ricordato come oggi in Italia siano rimasti solo 4 corpi di ballo, di cui 2 in fin di vita, e ha chiesto sostegno per il settore. Tra le richieste quella di equiparare il balletto all’opera per i punti del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo,  e di cambiare la dicitura “Fondazioni lirico sinfoniche” aggiungendo la parola "coreutiche". Tra i dati l'étoile ha citato grandi numeri legati alla passione della danza in Italia dove gli iscritti alle scuole superano di oltre un terzo quello delle scuole di calcio. “La Danza italiana", ha detto, "viene costantemente avvilita, trattata come la Cenerentola delle arti, con Opera lirica e musica sinfonica nel ruolo delle sorelle privilegiate, cui sono riservate le attenzioni e le cure delle Fondazioni. Da cosa nasce questa decisone che sembra quasi unanime di uccidere il Balletto qui in Italia? Non certo per insostenibilità dei corpi di ballo ma per scarsa conoscenza del settore e mancanza di visione di chi ne era responsabile”.

 

@Marzia Diana