Le famiglie avranno meno soldi in tasca da spendere per le feste di Natale. Lo rivela uno studio di Confcommercio. L’aumento delle spese dovute al rincaro dei prezzi dell’energia, e quindi le cifre più salate selle bollette di luce e gas, ridurranno fortemente i consumi rallentando anche la crescita nel 2022. Secondo lo studio di Confcommercio se si ipotizza un aumento medio dei prezzi del 3% si perderebbero circa 2,7 miliardi di euro di consumi che potrebbero arrivare fino a 5,3 miliardi con un'inflazione al 4%.
Circa il 70 per cento dell'impatto dipende dalla perdita di potere d'acquisto diretto da parte dei consumatori. “Il problema è che la riduzione dei consumi comporta il rischio di rallentare la crescita del Paese", avverte il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, che chiede quindi di "utilizzare presto e bene le risorse del Pnrr e iniziare a ridurre finalmente la pressione fiscale su famiglie e imprese, a partire dal costo del lavoro".
Da qui parte l’appello delle associazioni al Governo. "Chiediamo di intervenire adottando come prima misura la riduzione delle tasse suicarburanti, tagliando Iva e accise su benzina e gasolio", dice il Codacons, che vede il rischio concreto di un "Natale in bianco" con una minore spesa pari a 204 euro a famiglia".
Mentre l’Unione nazionale consumatori ritiene che sia necessario “un intervento subito sui beni energetici, luce gas e benzina, senza i quali l'inflazione annua di ottobre scenderebbe dal 2,9 all'1,1%, riducendo di almeno 20 cent le accise sui carburanti, si riporterebbero i prezzi a livelli ragionevoli, quelli di marzo 2021”.
@Monica Magro