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19 Ottobre 2021

Morto Angelo Licheri, l'uomo che si calò nel pozzo per tentare di salvare Alfredino Rampi

Originario di Gavoi, parlò con il piccolo e rimase con lui per 45 minuti a testa in giù

In tanti lo chiamavano "eroe", ma a lui quell'appellativo non era mai piaciuto. Diceva di aver compiuto solo "un atto di altruismo". È morto all'età di 77 anni Angelo Licheri, l'uomo - originario di Gavoi - che nel 1981 si calò nel pozzo di Vermicino per tentare di salvare il piccolo Alfredino Rampi

In questi decenni più volte aveva ripercorso, nelle interviste, quei momenti drammatici: era magro e piccolo di statura, per questo, dopo le sue insistenti richieste, era stato ritenuto "idoneo" per infilarsi nel pozzo di 60 metri per tentare di recuperare il bimbo che era scivolato.

Licheri rimase a testa in giù per 45 minuti, ben oltre la soglia di sicurezza dei 25 che era stata imposta. Parlò con lui, tentò di allacciargli l'imbracatura per tirarlo fuori, ma si aprì, tentò di prenderlo per le braccia, ma Alfredino scivolò ancora più in profondità e si spezzò anche il polso sinistro. 

Era il 10 giugno e quella sera tutti gli italiani rimasero con il fiato sospeso incollati davanti alla tv. La speranza di tutti però venne infranta: Licheri nonostante gli innumerevoli tentativi non riuscì a salvare il piccolo e il lieto fine non arrivò mai.

Dopo quel giorno la sua vita cambiò per sempre e non riuscì mai a lasciarsi alle spalle quel drammatico evento. Dopo il diabete e l'amputazione di una gamba, Licheri da tempo era ricoverato in una clinica a Nettuno, in provincia di Roma, dove oggi si svolgeranno i funerali. 

 

@Marzia Diana