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Internet e tecnologia
8 Giugno 2021

La povertà educativa digitale dei “nativi digitali”

Save the Children, in collaborazione con il Cremit, ha portato alla luce i dati relativi alla povertà educativa dei “nativi digitali”

Save the Children, in collaborazione con il Cremit (Centro di ricerca sull’educazione ai media all’innovazione e alla tecnologia), ha portato avanti un’indagine sulla povertà educativa digitale delle nuove generazioni.  

Dallo studio è emersa una grave lacuna digitale che colpisce i giovani, i quali proprio nell’ultimo anno sono stati costretti ad usare dispositivi elettronici, come tablet e pc, per seguire le lezioni a distanza. Dai dati si evince che il 29,3% dei ragazzi non sa come scaricare un file, il 32,8% non sa accedere al browser per le lezioni e l’11% non sa effettuare la condivisione dello schermo durante una chiamata su Teams o Zoom.  

Save the Children Cremit hanno somministrato un questionario a 772 bambini di 13 anni in undici città italiane per verificare le loro capacità digitali, i risultati sono stati sbalorditivi: il 39% dei ragazzi e delle ragazze non è stato in grado di rispondere correttamente a più della metà delle domande poste sugli strumenti digitali e sulle operazioni da svolgere.  

Il risultato di questi dati è determinato anche dal fatto che, a casa, 1 ragazzo su 3 non possiede un tablet e 1 su 7 neanche un pc. Le condizioni socioeconomiche delle famiglie influiscono sulla povertà digitale dei più giovani.