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2 Giugno 2020

Sardegna terra ospitale: la quiete dopo la tempesta

Dopo la tempesta, la calma tra Sala e Solinas. Il Sindaco di Milano tira i remi in barca

Tutti i giornali, tradizioni e  online e i talk televisivi ne hanno parlato. Il Presidente della Sardegna ha fatto discutere per la richiesta del "passaporto turistico"Dopo le discussioni e i battibecchi a distanza tra il Primo Cittadino  di Milano Beppe Sala e il Presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, a distanza di una settimana la domanda sorge ancora spontanea:  come si viaggerà per e dalla Sardegna in questa nuova fase? Il 3 giugno è alle porte ma la normativa riguardo gli arrivi nell’isola è ogni giorno più nebulosa: lo stesso Solinas retrocede proponendo una registrazione all' ingresso con un piccolo questionario epidemiologico e dando un incentivo ai turisti che si sottoporranno al test che potranno spendere nell' isola.

Ma i progetti iniziali del governatore comprendevano tutt’altro: dal test sierologico obbligatorio al passaporto sanitario, dal documento di immunità di almeno tre giorni prima della partenza al tampone. Sebbene il presidente si giustifichi dichiarando: “Il modello della certificazione sanitaria che proponiamo è una linea di tendenza internazionale che si sta affermando anche a livello nazionale”, il ministro Boccia replica: “Le regioni non possono limitare la circolazione delle persone. È contro la Costituzione”.

Neanche una settimana fa, al culmine della polemica, non si è fatta attendere la risposta via Instagram del sindaco di Milano: “Patente di immunità? Quando poi deciderò dove andare per un weekend o per una vacanza, me ne ricorderò” (ndr). “Una frase a titolo personale”, una frase che suona “ruvida”, come dichiarato dallo stesso Sala. E così, con la retromarcia da parte di Solinas, non è mancato il mea culpa del primo cittadino che su Instagram scrive: “Il punto centrale non è dove si fanno le vacanze. Ma, molto semplicemente, penso che il sentirsi una sola comunità debba trovare conferma nei momenti positivi e in quelli difficili”, allegando la foto della propria barca nelle acque cristalline dell’Arcipelago de La Maddalena.

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Quando oltre al lavoro nella mia vita esisteva anche il tempo libero, il mio massimo piacere era starmene sulla mia barca a vela. Poi l’ho venduta, ma negli ultimi anni l’ho sempre lasciata in Sardegna, prima a La Maddalena (come nella foto) e poi a Cagliari. Non posso certamente provare sentimenti negativi verso la Sardegna. Il mio “me ne ricorderò”, comunque sbagliato nella forma, era rivolto alla politica sarda. So di essere spesso ruvido. Ma forse stavo anticipando un tema sentito dai cittadini. E lo dico alla vigilia della Festa della Repubblica. Certo, il punto centrale non è dove si fanno le vacanze. Ma, molto semplicemente, penso che il sentirsi una sola comunità debba trovare conferma nei momenti positivi e in quelli difficili. E penso anche che la generosità e il senso di accoglienza di Milano non ci abbiano mai portato a fare alcun distinguo. Tutto qui.

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Ma i dubbi sono ancora molteplici: come sarà quest’estate sarda? I turisti potranno immergersi nel blu del mare sardo? O preferiranno altre mete? E i sardi? Potranno viaggiare liberamente per e dalla Sardegna?

Le domande sono tante, le risposte troppo poche. E il 3 giugno è oramai arrivato.

 

@Grazia Enerina Pisano