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Internet e tecnologia
2 Giugno 2020

Il mondo virtuale aiuta la lotta al Covid-19

Nascono i primi videogiochi ambientati nelle corsie d’ospedale

L’America non è solamente il paese di Donald Trump che rifiuta di mettere la mascherina e consiglia le iniezioni di candeggina per sconfiggere il virus. L’America è anche il paese della tecnologia all’avanguardia e dell’industria videoludica scesa in campo nella lotta contro il Coronavirus.

È il caso del team di Chicago Level Ex che, negli ultimi mesi, ha lavorato alla creazione di un videogioco a tema Covid-19: quattro livelli che combinano l’intrattenimento alla prevenzione e alla cura del virus.

Di fatto ormai da cinque anni, Level Ex si impegna attivamente nella creazione di applicazioni destinate all’uso sanitario e infermieristico.

Ma con l’ultima invenzione che riproduce i reparti di medicina più colpiti dall’emergenza (pneumologia, gastroenterologia, anestesia e cardiologia), il gruppo ha superato sé stesso! Con l'avvento della pandemia, il team ha aggiornato i due giochi di pneumologia (Pulm Ex) e anestesia (Airway Ex), dotandoli di contenuti relativi al Covid, per aiutare i medici a diagnosticare più facilmente il virus e curare i pazienti. Mentre un sistema di punti aumenta o diminuisce in base alle scelte fatte e al livello di ossigeno nel sangue del malato, i giocatori affrontano esperienze simulate ma realistiche di pronto soccorso e chirurgia. I partecipanti possono inoltre consultare le numerose linee guida delle diverse organizzazioni sanitarie, integrando gli strumenti educativi tradizionali al lavoro in prima linea.

L’obiettivo del gioco? Salvare le vite degli altri e la propria grazie ai dispositivi di protezione individuale, in nome di rapide diagnosi specialistiche e della tutela della salute.

 

 

Questi nuovi livelli sono già disponibili gratuitamente su Google Play Store e presto saranno lanciati anche sulle altre piattaforme.

Così Level Ex, rendendo disponibile ai medici professionisti anche i contatti aziendali (sito Web e indirizzi e-mail) alimenta la ricerca in nome della libertà dal Coronavirus.

 

@Grazia Enerina Pisano