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18 Maggio 2023

Libretti Postali, nuove scadenze alcuni andranno in pensione il 29 giugno

E’ da anni lo strumento di risparmio più amato dagli italiani. Ma attenzione a quelli nei cassetti: Poste annuncia nuove chiusure entro il 29 giugno 2023

Caro vecchio libretto postale. Chi non se lo ricorda da bambino, almeno quelli che hanno qualche capello bianco, il libretto compilato a mano dall'impipegata delle poste che mettava il bollo con un timbro di ferro che faceva tremare il muro dell'ufficio postale? (foto sotto)  Da qualche tempo Poste Italiane è tornata competitiva anche sul fronte dei risparmi. Nuovi Buoni fruttiferi e nuovi libretti Smart sono entrate nell’offerta commerciale di Poste Italiane, ma è soprattutto il libretto postale è stato rivoluzionato dal gruppo. Si tratta infatti del più vecchio prodotto offerto da Poste Italiane. Nato nel 1875 si è subito diffuso grazie alla distribuzione capillare della vecchia rete commerciale delle Poste, diventando cosi lo strumento di risparmio più amato dagli italiani che per molto tempo lo hanno considerato come un piccolo salvadanaio dove consegnare i propri risparmi.

 

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Dal 2021 però il vecchio libretto al portatore è stato sostituito dal nuovo e tecnologico Libretto Smart dotato di nuove funzioni. Questo è garantito dalla Cassa Depositi e Prestiti e ciò fa considerare il Libretto tra le soluzioni di risparmio di breve periodo tra i più sicuri in circolazione. Attualmente possono essere dematerializzati o cartacei, al portatore o intestati a terzi: in quest’ultimo caso basta presentare i documenti necessari. Non tutti lo sanno ma sono strumenti di deposito a costo zero perché non presentano ne costi di emissione ne di chiusura. Il problema principale dei libretti postali è che spesso, soprattutto per i cartacei vengono dimenticati nei cassetti rischiando cosi di farli rientrare nella lista dei libretti dormienti individuati da Poste Italiane. Questi, infatti, diventano dormienti se non vengono movimentati per circa 10 anni.

 

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Ormai è cosa nota, i libretti postali sono la soluzione di deposito più amata dalle famiglie italiane e l’unico problema legato al loro uso è quello che soprattutto i cartacei vengono spesso dimenticati nei cassetti per anni e anni. E se i risparmiatori se ne dimenticano spesso, non è lo stesso per il gruppo Poste che annualmente verifica l’esistenza dei libretti dormienti, ossia quelli che non vengono movimentati da circa 10 anni e con saldi superiori a 100 euro. E’ la stessa azienda ad inviare una comunicazione al titolare del libretto non movimentato ricordandogli dell’esistenza magari in qualche fondo di cassetto. Si tratta di un vero e proprio promemoria con il quale si invita a riattivare il libretto effettuando qualche operazione come la verifica di un salso, un prelievo o un versamento. Nella stessa comunicazione Poste Italiane indica la tempistica entro cui effettuare la riattivazione recandosi presso lo sportello di Poste Italiane. Una volta superato il termine indicato senza aver compiuto alcun movimento il libretto viene estinto e le somme trasferite al Fondo Consap istituito dalla Finanziaria 2006.

 

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Tra gli ultimi ad essere stati dichiarati dormienti e per i quali si procederà alla chiusura entro Giugno 2023 sono quelli indicati nell’elenco pubblicato sul sito ufficiale di Poste Italiane Per questi libretti, il termine entro cui evitare l’estinzione e il trasferimento delle somme depositate al Fondo è stabilita al 29 giugno 2023.

 

Nel caso dei libretti dormienti le somme depositate passano al Fondo rapporto gestito da Consap. Ma non c’è da disperarsi. Una volta che le somme sono state trasferite al Fondo è possibile ottenere ancora il rimborso. Entro 10 anni dal trasferimento al Fondo può essere richiesta la somma e la lista dei rapporti dormienti è presente sul sito della stessa. Attenzione dunque!

Redazione sintony.it