
Il mondo ha perso la sua musa della disobbedienza. Il 28 dicembre 2025, all’età di 91 anni, si è spenta Brigitte Bardot. Attrice, rivoluzionaria della bellezza e guerriera instancabile per i diritti degli animali, la Bardot lascia un vuoto incolmabile nella cultura europea. Ma, a poche ore dalla sua scomparsa, l’attenzione si sposta sul suo testamento: un documento che riflette le passioni e le profonde contraddizioni della sua vita.
Il lascito materiale di "BB" è imponente. Secondo le stime diffuse dalla stampa francese, il valore complessivo delle sue attività si aggira intorno ai 65 milioni di dollari. Questo tesoro non è fatto solo di liquidità, ma di un impero costruito in decenni di carriera: prima fra tutte la celebre villa La Madrague a Saint-Tropez, rifugio del suo lungo esilio dalle scene.
Un flusso costante derivante dai suoi film, dai diritti d'immagine e dalle innumerevoli fotografie che l'hanno resa il volto del XX secolo.
Il marchio "Bardot", sinonimo di uno stile che ha ispirato generazioni, da Claudia Schiffer a Laetitia Casta.
Il desiderio più grande di Brigitte era trasformare il suo patrimonio in uno strumento di lotta per chi non ha voce. Per questo, aveva designato come erede principale la Fondation Brigitte Bardot, fondata nel 1986. Tuttavia, la sua volontà deve scontrarsi con il diritto successorio francese, che non permette di escludere totalmente i discendenti diretti.

In Francia, esiste la "réserve héréditaire": una quota del patrimonio che deve obbligatoriamente andare ai figli. Nel caso di Bardot, questo significa che suo figlio, Nicolas-Jacques Charrier, riceverà una parte significativa dei beni, nonostante il legame tra i due sia stato perennemente segnato da distanze e incomprensioni. La parte restante, definita "quota disponibile", potrà invece essere legalmente destinata alla Fondazione.
Per la Bardot, destinare i propri beni alla sua organizzazione non era un semplice gesto burocratico, ma un atto politico. La Fondazione continuerà la sua missione per l'accoglienza per animali abbandonati o maltrattati, battaglie giudiziarie contro le pratiche crudeli e campagne per educare le nuove generazioni al rispetto della vita animale.
«Il vero lascito non risiede in ciò che si possiede, ma nelle vite che si possono trasformare», amava ripetere l'attrice negli ultimi anni.
Mentre il figlio Nicolas-Jacques e le nipoti Anna e Théa affrontano il lutto lontano dai riflettori della Costa Azzurra, la Fondazione si prepara a gestire l'eredità operativa di un'anima che ha preferito la compagnia degli animali a quella degli uomini.
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Brigitte Bardot se ne va lasciando un doppio retaggio: uno fatto di immobili e conti correnti, l'altro fatto di libertà pura. Quel caschetto biondo e quello sguardo ribelle continueranno a vivere ogni volta che un animale verrà salvato o che una donna sceglierà di non seguire le regole imposte.
I suoi funerali si terranno mercoledì 7 gennaio nella chiesa di Notre-Dame de l'Assomption a Saint-Tropez, seguiti da una sepoltura privata nel cimitero marino accanto ai genitori
@Redazione Sintony News