L’Italia si prepara a salutare il 2025 e ad accogliere il nuovo anno con le valigie in mano e la tavola apparecchiata al ristorante. Secondo le ultime stime di Confcommercio, sono sei milioni gli italiani pronti a mettersi in viaggio per il ponte di Capodanno, confermando un trend di forte dinamismo nonostante un quadro economico generale ancora complesso.
La stragrande maggioranza dei viaggiatori (80%) ha scelto di rimanere entro i confini nazionali, con un 20% che non uscirà nemmeno dalla propria regione di residenza. Le località di montagna, le città d’arte e le località balneari restano le destinazioni regine.

In cima alla classifica delle regioni più gettonate troviamo: Trentino Alto Adige (per gli amanti della neve); Toscana (per il fascino delle città d'arte) e la Campania (per le tradizioni e gli eventi in piazza).
Per chi ha scelto l'estero (1,3 milioni di persone, ovvero uno su cinque), le mete preferite rimangono le grandi capitali europee in Francia, Spagna, Germania e Gran Bretagna. La spesa media stimata per il viaggio è di circa 410 euro a persona.
La vera sorpresa di quest'anno arriva dal settore della ristorazione. Secondo l'indagine dell'Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio, saranno 4,6 milioni i clienti che occuperanno i tavoli degli oltre 76.500 ristoranti aperti per la notte di San Silvestro. Si tratta di un incremento dell'8,5% rispetto al 2024, trainato anche da una maggiore offerta: quest'anno resterà aperto il 57,2% dei locali contro il 52,9% dello scorso anno.

I numeri del Cenone 2026: 439 milioni di euro (+9,7% sul 2024), prezzo medio (solo cena) 94 euro a persona, prezzo medio (cena + veglione) 120 euro (disponibile nel 21,7% dei locali).
A mezzanotte il brindisi parlerà quasi esclusivamente italiano. Nei ristoranti si stima che salteranno circa 1,3 milioni di tappi.
Nel 73,6% dei locali si brinderà esclusivamente con spumante italiano; Il 23,4% offrirà la doppia scelta tra bollicine nazionali e champagne; solo un esiguo 3,1% proporrà esclusivamente etichette francesi.

«L'aumento della clientela va interpretato alla luce dei profondi cambiamenti sociali — spiega Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe-Confcommercio —. Le famiglie scelgono il ristorante per liberarsi dall'incombenza di organizzare il cenone in casa, cercando un'offerta diversificata e accessibile».
Stoppani traccia anche un bilancio dell'anno che si chiude: «Il 2025 non è stato brillante per le presenze, ma si chiude con l'orgoglio del titolo di Patrimonio dell'Umanità Unesco conferito alla Cucina Italiana, un riconoscimento che valorizza l'intero settore».
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