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30 Dicembre 2025

2026, l’anno dei grandi spettacoli celesti: tornano le eclissi, Superlune e cieli da sogno

Dopo due anni di attesa, il cielo si accende: eclissi, sciami meteorici, pianeti protagonisti e tredici Lune piene. Molti eventi saranno visibili anche dall’Italia e dalla Sardegna.

Il 2026 si annuncia come un anno straordinario per gli appassionati di astronomia e per chi ama alzare gli occhi al cielo. Dopo una lunga pausa tornano le eclissi, mentre il Sole, ancora immerso nella fase più attiva del suo ciclo 25, potrebbe regalare spettacolari aurore polari e, in alcuni casi, tempeste geomagnetiche.

A rendere il panorama celeste ancora più affascinante contribuiranno i pianeti giganti del Sistema Solare, facilmente osservabili nel corso dell’anno, e un calendario lunare particolarmente ricco, con ben tredici Lune piene e tre Superlune.

Sciami meteorici e comete: il cielo si anima fin da gennaio

L’anno astronomico si aprirà il 3 gennaio con la prima delle tre Superlune del 2026. La Luna piena, più grande e luminosa del solito, ruberà parzialmente la scena alle Quadrantidi, le prime stelle cadenti dell’anno, offrendo comunque uno spettacolo suggestivo.

In aprile, le Liridi saranno favorite da un cielo più buio grazie al tramonto anticipato della Luna. Le celebri Perseidi di agosto raggiungeranno invece il picco in condizioni ideali, con la Luna nuova a garantire un cielo completamente libero da interferenze. Le Orionidi di ottobre risentiranno di una certa presenza lunare, mentre le Geminidi di dicembre, tra gli sciami più intensi dell’anno, saranno osservabili quasi senza disturbi.

Tra i primi appuntamenti del 2026 figurano anche due comete. Il 4 gennaio la 24P/Schaumasse raggiungerà la minima distanza dalla Terra, risultando osservabile da entrambi gli emisferi con un piccolo telescopio. Il 20 gennaio, invece, la cometa C/2024 E1 (Wierzchos) toccherà il massimo della luminosità, ma sarà visibile esclusivamente dall’emisfero australe.

Eclissi protagoniste: cosa si vedrà dall’Italia e dalla Sardegna

Le eclissi rappresenteranno i momenti clou dell’anno. Il 17 febbraio un’eclissi anulare di Sole sarà visibile come totale solo in Antartide e come parziale in alcune aree dell’Africa meridionale e del Sud America, ma non sarà osservabile dall’Italia né dalla Sardegna.

Il 3 marzo toccherà a un’eclissi totale di Luna, visibile nelle Americhe, in Asia orientale, in Australia e nel Pacifico, ma ancora una volta esclusa dall’Europa.

L’appuntamento più atteso per gli osservatori italiani arriverà il 12 agosto, quando un’eclissi totale di Sole interesserà Groenlandia, Islanda e Spagna settentrionale. In Italia e in Sardegna l’evento sarà visibile come eclissi parziale, con un oscuramento significativo del Sole al tramonto.

Pochi giorni dopo, all’alba del 28 agosto, anche il nostro Paese potrà assistere a un’eclissi parziale di Luna: oltre il 90% del disco lunare sarà oscurato, in uno spettacolo visibile anche in gran parte di Europa, Africa e Americhe.

Pianeti, Superlune e una Vigilia di Natale speciale

I pianeti offriranno ulteriori occasioni di osservazione. Giove sarà in opposizione il 10 gennaio, il momento migliore per ammirarlo insieme alle sue quattro lune principali. Nettuno raggiungerà l’opposizione il 25 settembre, seguito da Saturno il 4 ottobre e da Urano il 25 novembre, mentre Marte non presenterà condizioni particolarmente favorevoli.

A maggio si verificherà una Luna Blu, la seconda Luna piena nello stesso mese, contribuendo al totale di tredici pleniluni nel corso dell’anno. Le altre due Superlune illumineranno il cielo il 24 novembre e il 24 dicembre: quest’ultima, nella notte della Vigilia di Natale, chiuderà simbolicamente il 2026 con uno degli spettacoli più suggestivi dell’anno astronomico.

Letizia Demontis