
Il 2026 si preannuncia scintillante sulle rive del Lago d’Orta. Antonino Cannavacciuolo, lo chef da tre stelle Michelin e volto amatissimo di MasterChef Italia, ha ufficializzato la proposta per il tradizionale cenone di fine anno a Villa Crespi.
Dopo aver deliziato il pubblico torinese con le proposte natalizie dei suoi bistrot, lo chef torna "a casa" per firmare un menù che è un vero e proprio manifesto della sua filosofia: un ponte tra le radici campane e la terra d'adozione piemontese, curato nei minimi dettagli insieme alla moglie Cinzia Primatesta.
L'esperienza gastronomica pensata per la notte del 31 dicembre non è una semplice cena, ma un viaggio sensoriale in 11 tappe. Il menù si apre con l'iconico stuzzichino dello Chef, un benvenuto che prepara il palato a accostamenti audaci e raffinati.

Tra i piatti più attesi spiccano le lumache in cassoeula, una rilettura aristocratica del classico invernale lombardo, e la linguina di Gragnano con calamaretti e salsa al pane di segale, dove la pasta diventa tela per un gioco di consistenze.
«La mia cucina è un abbraccio tra le tradizioni che porto nel cuore — racconta spesso lo chef —. Ogni piatto deve raccontare una storia, dal profumo del mare di Napoli alla nebbia del Nord».
Non manca l'omaggio alle origini con il cilindro di pasta farcito di carne alla genovese, un pilastro della cucina napoletana elevato a standard contemporaneo. Il gran finale è affidato alla piccola pasticceria, che onora la pasticceria partenopea con babà e code d'aragosta.

Questo, nel dettaglio, il menù del cenone di Capodanno 2026 nel ristorante di Antonino Cannavacciuolo: stuzzichino dello Chef, scampi nudi, infusione mediterranea alla pizzaiola con emulsione di polpo, lumache in cassoeula, porro, mandorla, pomodoro e pop corn di cavolfiore; linguina di Gragnano, calamaretti, salsa al pane di segale; plin di agnello ai carboni, zuppa forte, gamberi rossi; rombo, conchiglia, cime di rapa, latticello e olio di rucola; cilindro di pasta, carne alla genovese, carciofo spontaneo; pre dessert; dessert Villa Crespi; piccola pasticceria, babà e code di aragosta.
Partecipare al cenone nel tempio del gusto di Orta San Giulio richiede, come prevedibile, un investimento importante. Il costo del menù degustazione è di 550 euro a persona, bevande escluse.

Una cifra che riflette non solo il prestigio delle tre stelle Michelin, ma anche la qualità assoluta delle materie prime e l'atmosfera da sogno di una dimora storica moresca, situata in uno dei borghi più belli d'Italia.
Oltre alla cucina, a rendere unico l'evento è la location. Villa Crespi domina il paesaggio del Lago d’Orta, offrendo agli ospiti un contesto architettonico unico. Il borgo di Orta San Giulio, riconosciuto dal Touring Club Italiano, è la meta ideale per chi cerca un inizio d'anno lontano dal caos, immerso nel lusso e nella bellezza paesaggistica.
Le prenotazioni sono già aperte sul sito ufficiale della struttura, dove è possibile assicurarsi un tavolo per quello che si preannuncia come uno degli appuntamenti gourmet più ambiti del 2026.
@Redazione Sintony News