Accanto al significato religioso legato alla memoria del primo martire cristiano, il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, è caratterizzato in molti Paesi da tradizioni popolari e celebrazioni locali, profondamente radicate nella storia, nel folklore e nella vita delle comunità.

Le tradizioni in Italia

In Italia, oltre alla dimensione liturgica, Santo Stefano è associato anche a celebrazioni di carattere popolare. Il caso più noto è quello di Putignano, in Puglia, dove il 26 dicembre si svolge la Festa delle Propaggini, documentata sin dal 1394. L’evento nasce in occasione dell’arrivo delle reliquie di Santo Stefano in città e segna tradizionalmente l’inizio del Carnevale di Putignano, uno dei più antichi e lunghi d’Europa. La festa prevede cortei, componimenti satirici in dialetto e momenti di partecipazione collettiva.

In molte altre località italiane, il 26 dicembre è dedicato a messe solenni, processioni e feste patronali, soprattutto nei comuni che hanno Santo Stefano come santo protettore. La giornata è spesso vissuta anche come momento di socialità, con incontri familiari e iniziative di solidarietà.

Irlanda: il Wren Day

In Irlanda, il giorno di Santo Stefano è conosciuto come Wren Day (Lá an Dreoilín, “giorno dello scricciolo”). La tradizione, di origine molto antica, prevedeva che gruppi di giovani, chiamati Wren Boys, andassero di casa in casa cantando e suonando musica popolare. In passato lo scricciolo rivestiva un ruolo simbolico centrale; oggi la celebrazione ha prevalentemente carattere folcloristico e comprende sfilate, costumi tradizionali, musica e raccolte di offerte per scopi comunitari.

Austria e Germania: la benedizione dei cavalli

In alcune regioni dell’Austria e della Germania meridionale, Santo Stefano è strettamente legato al mondo rurale. Si organizzano processioni a cavallo e benedizioni degli animali, in particolare dei cavalli, poiché il santo è tradizionalmente considerato loro protettore. Queste celebrazioni, spesso chiamate Stephaniritt, uniscono la dimensione religiosa a quella agricola e comunitaria.

Catalogna e aree catalane: Sant Esteve

Nelle regioni di lingua catalana, come Catalogna, Baleari e Comunità Valenciana, il 26 dicembre è celebrato come Sant Esteve ed è considerato il “secondo giorno di Natale”. La tradizione principale è il pranzo in famiglia, durante il quale si consumano piatti tipici preparati con gli avanzi del giorno precedente, come i canelons (simili ai cannelloni italiani): pasta a forma di cilindro farcita con carne avanzata, condita con besciamella e formaggio e gratinata in forno. Questo piatto simboleggia continuità e convivialità, trasformando gli avanzi natalizi in una nuova occasione di festa.

Finlandia: slitte e feste popolari

In Finlandia, il giorno di Santo Stefano è chiamato Tapaninpäivä. In alcune zone rurali è tradizione organizzare passeggiate e corse in slitta trainata da cavalli, accompagnate da feste popolari e incontri comunitari, che trasformano la ricorrenza in un momento di socialità all’aria aperta.

Paesi anglosassoni: il Boxing Day

Nei Paesi anglosassoni, come Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda, il 26 dicembre è noto come Boxing Day. In origine legato alla distribuzione di doni ai poveri e ai lavoratori, oggi è soprattutto associato ai saldi commerciali e agli eventi sportivi. Pur avendo perso gran parte del suo significato religioso, il Boxing Day conserva il valore simbolico di giornata festiva e comunitaria.

Letizia Demontis