
Il Natale è una festa universale, ma non ovunque viene celebrato allo stesso modo. Accanto alle tradizioni più diffuse, in molte parti del mondo sopravvivono usanze curiose e talvolta bizzarre, legate al folklore locale e tramandate di generazione in generazione. Dalla penisola iberica al Nord Europa, il periodo natalizio assume forme sorprendenti, spesso lontane dall’immaginario classico.
Caga Tió e Caganer – Catalogna (Spagna)
In Catalogna il Natale è accompagnato da due tradizioni particolarmente originali. La prima è il Caga Tió, un tronco di legno decorato con occhi, bocca e la tipica barretina rossa. Nei giorni che precedono il Natale, i bambini lo “nutrono” e, la notte della Vigilia, lo colpiscono con dei bastoni mentre cantano una filastrocca. In cambio, il tronco “produce” dolci e piccoli regali.
L’altra figura tipica è il Caganer, una statuina inserita nel presepe che raffigura un personaggio accovacciato mentre defeca. Lontano dall’essere offensivo, questo personaggio simboleggia fortuna, fertilità e abbondanza, poiché concima simbolicamente la terra. Nel tempo, al tradizionale contadino si sono affiancate versioni moderne ispirate a politici, sportivi, artisti e celebrità. Secondo la tradizione, possederne uno porta fortuna per l’anno successivo.
Le ragnatele di Natale – Ucraina ed Europa dell’Est
In Ucraina, soprattutto nelle regioni occidentali, gli alberi di Natale vengono decorati con ragnatele artificiali e ornamenti a forma di ragno. Questa usanza nasce da una leggenda popolare diffusa in diverse aree dell’Europa orientale.
Si racconta di una vedova poverissima che viveva con i suoi figli. I bambini avevano curato con amore un piccolo albero cresciuto vicino alla casa, sperando di poterlo addobbare per Natale. Non avendo nulla, andarono a dormire tristi la notte della Vigilia. Durante la notte, però, i ragni tessero le loro tele sull’albero che, al mattino, brillavano come fili d’oro e d’argento. Da allora, le ragnatele sono diventate simbolo di speranza e prosperità.
Nascondere le scope – Norvegia
In Norvegia la Vigilia di Natale è accompagnata da un rito insolito: nascondere scope e strumenti per la pulizia. Secondo un’antica credenza del folklore scandinavo, nella notte di Natale streghe e spiriti maligni vagano alla ricerca di scope da utilizzare come mezzo di trasporto.
Per evitare che vengano “prestate” a queste creature, le famiglie le nascondono in luoghi sicuri come cantine o ripostigli. Oggi la tradizione sopravvive soprattutto come gioco e come omaggio alle radici culturali, ed è particolarmente apprezzata dai bambini.

I 13 Yule Lads e il Gatto di Natale – Islanda
In Islanda il Natale assume toni decisamente più oscuri. Figura centrale del folklore è Grýla, una gigantessa troll che vive sulle montagne e che, secondo la leggenda, rapisce i bambini disobbedienti. Con lei vivono il marito Leppalúði e il temibile Jólakötturinn, il Gatto di Natale.
Ancora più noti sono i 13 Yule Lads, figli di Grýla. A partire dal 12 dicembre, uno alla volta, scendono nei villaggi per compiere piccoli dispetti. Se i bambini si sono comportati bene, lasciano un regalo nella scarpa posta sul davanzale; in caso contrario, trovano una patata marcia.
Il Gatto di Natale, invece, secondo la tradizione divora chiunque non indossi almeno un capo d’abbigliamento nuovo la notte della Vigilia. In passato, questa leggenda serviva a incentivare il completamento della produzione di vestiti prima delle feste.

Lanciare la scarpa – Repubblica Ceca
In Repubblica Ceca, soprattutto tra le donne non sposate, è diffusa la tradizione di lanciare una scarpa la sera della Vigilia. Se la punta della scarpa è rivolta verso la porta, il matrimonio arriverà presto; se invece il tallone guarda l’ingresso, si resterà single ancora per un anno.
Letizia Demontis