
Il Natale in Sardegna profuma di tradizione e identità. A confermarlo è il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu, che sottolinea il ruolo centrale dell’isola nel patrimonio gastronomico nazionale, valorizzato anche dal recente riconoscimento Unesco alla cucina italiana.
«La Sardegna gioca un ruolo fondamentale con le sue eccellenze: dalle DOP ai formaggi, dalle carni al vino, fino all’olio e ai carciofi», spiega Cualbu. Prodotti che non rappresentano solo un orgoglio culturale, ma anche un volano per il turismo e per la longevità: l’isola è infatti una delle cinque Blue Zones mondiali, dove si vive più a lungo e meglio.

Dolci di Natale: artigianato e identità
Panettoni, pandori e dolci tipici continuano a segnare le festività, con una crescente preferenza per le produzioni locali. «Ogni zona della Sardegna ha il suo dolce, realizzato da veri artigiani», sottolinea Cualbu.
La tradizione convive con la grande distribuzione, ma Coldiretti invita a sostenere l’economia territoriale: «È fondamentale creare un’economia circolare, privilegiando i prodotti locali». Un simbolo irrinunciabile della festa? «Su quattro tavole imbandite, almeno tre avranno l’agnello».
Prezzi sotto controllo
Con l’avvicinarsi delle festività cresce il timore di rincari, ma secondo Luca Saba, direttore di Coldiretti Sardegna, «non si registrano variazioni significative rispetto allo scorso anno». Le eccellenze alimentari seguono un mercato specifico: «I prodotti freschi e stagionali, come gli agrumi, durano più a lungo e garantiscono sapore e conservabilità superiori rispetto a quelli di massa».
Cualbu aggiunge: «Per alcuni prodotti è meglio non aspettare l’ultima settimana: acquistare in anticipo può consentire un piccolo risparmio».

Prodotti locali, una scelta di identità
I consumatori sardi continuano a privilegiare i prodotti del territorio. «Rispetto ad altre regioni, i sardi acquistano in misura maggiore eccellenze locali», afferma Saba.
Una scelta legata all’identità culturale e alla percezione di qualità, soprattutto durante le festività. Coldiretti promuove anche l’educazione alimentare nelle scuole e attraverso Campagna Amica, per aiutare i consumatori a riconoscere i prodotti di qualità e a leggere correttamente le etichette.
Meno sprechi, più consapevolezza
Saba invita a seguire l’esempio delle famiglie contadine, trasformando gli avanzi in risorsa: «Esistono moltissime ricette per il riutilizzo del cibo, disponibili sui social o tramandate dalla tradizione familiare». Con prodotti di qualità, come quelli dei mercati di Campagna Amica, il recupero è più semplice grazie a freschezza e maggiore durata.

Spesa media e nuove tendenze
Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, la spesa media in Italia per le tavolate natalizie sarà di 115 euro a famiglia, il 10% in più rispetto al 2022. Il calo dell’inflazione rende più accessibili i prodotti e le tavole tornano ad essere numerose: in media quasi otto commensali, con siciliani e sardi tra i più “sociali” e il Nord Ovest più riservato.
L’88% degli italiani trascorrerà il Natale in casa: il 54% nella propria abitazione e il 34% da parenti o amici. Solo il 6% sceglierà ristoranti o agriturismi, mentre un altro 6% deciderà all’ultimo momento. Il trend conferma il ritorno alla tradizione: pesce per la Vigilia, carne per il pranzo del 25, con minestre, zuppe, paste ripiene e pizze rustiche protagoniste delle tavole.
Letizia Demontis