
La Sardegna dell'arte pasticcera ha un nuovo vertice di eccellenza. Grazie a Piero Ditrizio, l'Isola entra nell'élite della pasticceria italiana con la conquista delle ambite Tre Torte del Gambero Rosso, il massimo riconoscimento del settore.
Originario di Barletta ma cagliaritano d'adozione, il 37enne Ditrizio ha visto la sua pasticceria di via Crispi entrare di diritto nella Top 35 nazionale, affiancata da un secondo punto vendita, il Ditrizio Lab, aperto solo un anno fa.
Figlio d'arte e con un percorso professionale internazionale, Piero Ditrizio è stato notato dal Gambero Rosso nel 2021, quando è stato nominato Pasticcere emergente. Da quell'anno ha mantenuto stabilmente le Due Torte, con il punteggio più alto in Sardegna, fino al trionfo di quest'anno.

Aperta nel 2020 a Cagliari, "una città che amo", la pasticceria è il frutto del lavoro congiunto con la moglie sarda, Valentina Fais, e una brigata affiatata. “Ringrazio la mia affiatata brigata per aver conquistato, tutti insieme, questo nuovo riconoscimento, un risultato che ci motiva a fare sempre meglio,” ha dichiarato Ditrizio all'ANSA, mentre nel laboratorio si sfornano le specialità che hanno conquistato i clienti.
Sebbene il curriculum di Ditrizio sia internazionale (con esperienze tra Lione, Londra e Singapore), a consacrarlo sono state soprattutto le creazioni richieste dai suoi clienti: le veneziane e i maritozzi personalizzati. Questi ultimi sono disponibili in tre gusti: classico alla panna, al tiramisù e la new entry oro nero, con gocce di cioccolato e panna aromatizzata al cacao. Tutti i prodotti sono realizzati a lievitazione naturale e con materie prime "a km giusto".
Tra i mignon, i più gettonati sono la sacher, arachide e caramello e il caleidoscopio di bignè in crosta. Non manca uno spazio per lo snack salato con la pizzetta sfoglia, un rustico tipico anche della sua Puglia ma rivisitato con farciture sarde.

La passione di Ditrizio affonda le radici nell'infanzia, trascorsa nella pasticceria del padre, Domenico, a Barletta, la Gourmandise. Dopo aver inizialmente rifiutato il mestiere per la fatica vista sul padre, il "richiamo" lo ha portato a intraprendere un "percorso naturale".
La sua formazione è passata per Pescara, Chioggia e il Lazio, dove ha conseguito il titolo di executive Pastrychef presso la Boscolo Etoile Academy e ha incontrato la moglie Valentina.

Oggi, la vetrina di Ditrizio è un equilibrio tra la grande pasticceria nazionale e internazionale, creata con una visione contemporanea: accanto ai classici italiani come maritozzo romano, cannolo siciliano, pastiera napoletana e babà, fanno bella mostra il Paris Brest e il Pain au chocolat francesi, il tronchetto di Natale ereditato da Singapore e i pasticciotti leccesi della sua terra d'origine.
“A lui [mio padre] dedico le Tre torte. La mia storia professionale è partita da lì,” ha concluso Ditrizio, omaggiando l'eredità che lo ha portato nell'Olimpo della pasticceria italiana.
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