Si allarga l'inchiesta denominata "Clean" condotta dalla Procura di Brescia, che sta scuotendo l'ambiente giudiziario pavese con l'aggiunta di gravi accuse nei confronti di due ex magistrati di spicco: l'ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti, e l'ex pm Pietro Paolo Mazza, ora in servizio alla Procura di Milano. Le indagini, che puntano a svelare un presunto "sistema particolarmente radicato" di favori e gestione illecita di fondi, hanno portato a perquisizioni e a nuove iscrizioni nel registro degli indagati.
Per l'ex procuratore aggiunto Mario Venditti l'accusa di corruzione si aggiunge a quella già pendente per corruzione in atti giudiziari. Quest'ultima, risalente a una recente iscrizione, lo vedrebbe coinvolto per aver presumibilmente favorito l'archiviazione di Andrea Sempio, indagato in concorso nell'omicidio di Chiara Poggi.
Il nuovo, e più ampio, filone d'indagine lo lega invece ai rapporti con la società Esitel, che per anni ha gestito i servizi di intercettazione e la fornitura di auto per appostamenti per la Procura di Pavia. La Esitel era già stata al centro di un'inchiesta della Procura di Brescia nel 2017, poi archiviata, che ipotizzava la "deviazione di dati sensibili e riservati tratti delle intercettazioni fuori dagli ambienti stabiliti per legge".
Secondo gli inquirenti, Venditti avrebbe ricevuto un prezzo di favore per l'acquisto di un'automobile in cambio di presunti favori a esponenti della società. Ma le contestazioni non si fermano qui: l'ex magistrato, insieme a un gruppo di "collaboratori fidati", sarebbe stato al vertice di una gestione dei fondi della Procura di Pavia giudicata "dubbia" dagli investigatori. Un presunto intreccio di interessi che, stando ai sospetti, per anni avrebbe legato a Pavia magistrati, politici, imprenditori e forze dell'ordine.
L'inchiesta "Clean" colpisce anche l'ex pm di Pavia Pietro Paolo Mazza, oggi in forza alla Procura di Milano. Mazza risulta indagato per peculato e corruzione in atti giudiziari, sempre nell'ambito dei nuovi sviluppi che ruotano attorno alla società Esitel.
Nella giornata di oggi, il personale della Guardia di Finanza ha perquisito l'abitazione e l'ufficio del magistrato, cercando documentazione, email e altro materiale relativo a presunte spese sostenute per auto di lusso e altri ipotetici benefit che Mazza avrebbe ricevuto nel 2019 proprio dalla Esitel. Le accuse ipotizzano che questi vantaggi fossero concessi in cambio dell'affidamento di incarichi alla stessa società che si occupava di intercettazioni e logistica a Pavia.
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