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17 Settembre 2025

Delitto di Garlasco, la consulenza del RIS esclude la presenza di un secondo omicida

Dalla nuova perizia dei Carabinieri di Cagliari emerge che Chiara Poggi sarebbe stata uccisa da una sola persona

Una sola mano dietro l’omicidio di Chiara Poggi. È questa la conclusione a cui sono giunti gli esperti del Ris di Cagliari, che nei mesi scorsi hanno condotto una minuziosa analisi scientifica sulla scena del crimine nella villetta di via Pascoli, teatro dell’omicidio avvenuto il 13 agosto 2007.

La consulenza tecnica, depositata in Procura a Pavia dal tenente colonnello Andrea Berti, segna un importante sviluppo nel caso. Si tratta di un documento di oltre 300 pagine, redatto sulla base della Bloodstain Pattern Analysis, l’analisi delle macchie di sangue, e arricchito da una ricostruzione 3D della scena del crimine, realizzata dai carabinieri durante un’intera giornata di rilievi avvenuta lo scorso 9 giugno.

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Utilizzando le fotografie d’epoca e strumenti di modellazione tridimensionale, il team del Ris ha ricostruito con precisione le traiettorie delle tracce ematiche, la posizione della vittima e le fasi dell’aggressione. Il verdetto degli specialisti è netto: non ci sono elementi compatibili con la presenza di un secondo aggressore.

Una conclusione che, se confermata da ulteriori analisi, potrebbe avere un impatto significativo sul destino giudiziario del caso, segnato da oltre 15 anni di inchieste, processi, assoluzioni e riaperture.

Il lavoro del RIS rappresenta però solo una parte del nuovo filone d’indagine. Parallelamente, la Procura ha incaricato la professoressa Cristina Cattaneo, esperta medico-legale di fama internazionale, di una seconda consulenza fondamentale. Dovrà stabilire l’arma del delitto, il numero esatto di lesioni inflitte a Chiara Poggi, se le ferite sono compatibili con l’azione di una sola persona.

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L’obiettivo è affiancare le due consulenze – quella balistica e quella medico-legale – per arrivare a una ricostruzione univoca e completa dell’omicidio.

Il delitto di Garlasco è uno dei casi giudiziari più controversi e discussi degli ultimi decenni in Italia. Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima, è stato condannato in via definitiva nel 2015 a 16 anni di carcere per l’omicidio. Ma il dibattito pubblico non si è mai spento, alimentato da dubbi, perizie contrastanti e ipotesi alternative, tra cui quella – ora smentita dal Ris – della possibile presenza di un complice o di un altro autore.

La nuova consulenza potrebbe dunque rappresentare un tassello importante verso una verità scientificamente sostenuta, chiudendo – o riaprendo – scenari mai del tutto accantonati.

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La Procura di Pavia attende ora il completamento della relazione di Cristina Cattaneo, atteso nelle prossime settimane. Solo allora sarà possibile valutare nel loro insieme i nuovi elementi emersi dalla doppia indagine tecnica. Un passaggio chiave per decidere se archiviare definitivamente il fascicolo o proseguire su nuove ipotesi.

Nel frattempo, la villetta di Garlasco torna al centro dell’attenzione, con le sue pareti che – grazie alla tecnologia – parlano ancora.

 

 

@Redazione Sintony News