News

Attualità
5 Settembre 2025

Il futuro del gruppo Armani: nessuna vendita agli stranieri

Il futuro del gruppo Armani: nessuna vendita agli stranieri, la governance resterà italiana

Il marchio Armani non finirà nelle mani di colossi internazionali. Giorgio Armani, da tempo, aveva predisposto un piano preciso per garantire l’indipendenza della sua maison anche dopo la sua scomparsa. Un progetto che passa da una fondazione con poteri rafforzati, un consiglio di amministrazione formato da familiari e collaboratori di fiducia e da un sistema di azioni a voto multiplo studiato per impedire acquisizioni ostili.

 

Una strategia per la continuità

Già nel 2016 lo stilista aveva istituito la Fondazione Giorgio Armani, assegnandole un ruolo chiave nel futuro dell’azienda. Non si tratta di un semplice strumento successorio, ma di un ente con reali poteri di controllo e indirizzo, vincolato a mantenere intatta la filosofia del fondatore. La fondazione detiene il 12,6% delle quote ma dispone di diritti di voto speciali che ne amplificano l’influenza.

Le restanti partecipazioni sono suddivise tra parenti e manager storici, con una distribuzione che impedisce l’ingresso di soci esterni capaci di incidere in modo significativo sulla governance. Lo statuto della fondazione, inoltre, blocca fusioni, vendite e operazioni che non siano coerenti con i valori del brand.

 

Azioni a voto rafforzato e governance blindata

La struttura societaria si basa su azioni con poteri di voto differenziati: le categorie A e F, pur rappresentando circa il 40% del capitale, controllano oltre il 50% dei diritti di voto. Un meccanismo raro in Italia, ma che garantisce stabilità interna e continuità nella direzione strategica.

Il consiglio di amministrazione, composto da otto membri, vede cinque nomine riservate ai soci con azioni privilegiate. In questo modo, le figure scelte direttamente da Giorgio Armani – familiari e collaboratori di lunga data – potranno mantenere il timone del gruppo.

Giorgio Armani, abiti come sentimenti: la sua moda nelle sfilate

Tra i nomi che più probabilmente erediteranno le quote chiave figurano Rosanna Armani, le nipoti Silvana e Roberta, Andrea Camerana e lo storico braccio destro Leo Dell’Orco. A loro si affiancheranno professionisti esterni come Federico Marchetti (fondatore di Yoox) e il banchiere Irving Bellotti.

Perché no a un’acquisizione straniera

Il sistema messo a punto da Armani ha un obiettivo chiaro: evitare che il gruppo finisca sotto il controllo di giganti come LVMH, Kering o Richemont. Negli ultimi anni molte maison italiane sono state acquistate da multinazionali straniere, con il rischio di perdere identità e legame con il territorio. Armani, invece, ha sempre ribadito la sua contrarietà: “Non ho lavorato una vita per vedere la mia azienda passare in mani che non la comprendono”, aveva dichiarato in passato.

Top Managers - Giorgio Armani

 

Un patrimonio da 13 miliardi

Oggi il valore del gruppo Armani è stimato in oltre 13 miliardi di euro, con ricavi annuali superiori ai 2 miliardi e una posizione finanziaria solida. Il marchio si estende dal lusso di alta gamma fino al prêt-à-porter accessibile, con una presenza capillare sul mercato mondiale. L’indipendenza, quindi, non è solo una scelta identitaria ma anche una strategia per rafforzarne il prestigio e la reputazione nel lungo periodo.

La Fondazione come garante

La Fondazione Giorgio Armani, con sede a Milano presso l’Armani/Silos, non solo custodisce l’archivio creativo dello stilista, ma veglia anche sulla coerenza delle scelte future. Il suo statuto vieta cessioni a soggetti esterni non approvate all’unanimità dal consiglio, rendendola una sorta di “cassaforte” dell’eredità culturale e imprenditoriale del fondatore.

Un modello per altri settori

La soluzione adottata da Armani non è comune nel mondo della moda, dove altre maison hanno scelto strade differenti: dalla borsa (Moncler, Ferragamo) alle vendite a fondi o multinazionali (Valentino, Versace). Il caso Armani potrebbe diventare un modello anche per altri comparti, inclusa la tecnologia, dove il tema della successione dei fondatori è sempre più centrale.

Armani Logo Design - significato, storia ed evoluzione | Turbologo

Con questo assetto, il destino del marchio è già scritto: resterà italiano, indipendente e fedele allo spirito di chi lo ha creato.