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7 Agosto 2025

Centri estivi, svolta a Cagliari: approvato all’unanimità il piano per contributi anticipati

Porrà e Soru: “Un nuovo modello regionale contro le disuguaglianze”

Il Consiglio comunale di Cagliari ha approvato ieri all’unanimità una mozione che potrebbe cambiare radicalmente l’accesso ai centri estivi per le famiglie della città. L’iniziativa, fortemente voluta dal consigliere Giovanni Porrà, introduce un modello più equo e sostenibile, puntando su contributi economici erogati in anticipo e non più a rimborso.

Una misura semplice ma rivoluzionaria, pensata per abbattere una barriera concreta: quella dell’anticipo delle spese, che ogni estate esclude di fatto le famiglie con minori disponibilità economiche. Contestualmente, la consigliera regionale Camilla Soru ha presentato in Consiglio Regionale una proposta di legge che estende il modello a tutta la Sardegna, uniformando i criteri di accesso su base regionale.

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«È un passo fondamentale per rompere il meccanismo iniquo dei rimborsi – ha dichiarato Giovanni Porrà –. Il diritto all’educazione, al gioco, alla socialità non può dipendere dalla possibilità di anticipare centinaia di euro. Con questo piano condiviso, Comune e Regione si muovono insieme per sostenere le famiglie e contrastare le disuguaglianze.»

Il nuovo modello prevede l’erogazione diretta di voucher o l’acquisto pubblico di posti nei centri accreditati, con criteri basati sull’ISEE e con attenzione particolare all’inclusione dei minori con disabilità, fino ai 17 anni. La mozione votata dal Consiglio comunale stabilisce inoltre che il Comune di Cagliari si faccia promotore presso gli altri enti locali della Sardegna per la diffusione e l’applicazione della misura su scala più ampia.

«I centri estivi non sono un lusso, ma una necessità educativa e sociale – ha spiegato ancora Porrà –. Per questo dobbiamo garantire a tutti l’accesso, e farlo con criteri chiari, controllati, trasparenti. Non basta uno stanziamento: serve una visione strutturata, una governance pubblica forte e una regia comunale e regionale coesa.»

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Camilla Soru, promotrice in Regione della proposta di legge, ha aggiunto: «Lavoriamo per un sistema stabile, che duri nel tempo. Un piano che non sia una tantum, ma che diventi parte delle politiche pubbliche per l’infanzia e la famiglia. Ogni figlio della Sardegna è una ricchezza: sostenerlo è un investimento, non un costo.»

L’obiettivo è chiaro: partire da Cagliari per costruire un modello replicabile in tutta l’isola, coinvolgendo Comuni, Regione e centri estivi accreditati in un sistema virtuoso e trasparente, ispirato all’esperienza dei nidi pubblici.

Con l’approvazione unanime della mozione, la città capoluogo si pone come apripista di una riforma che potrà cambiare il volto dell’estate per migliaia di bambine e bambini sardi.

 

Massimiliano Mastromarino